Concorso docenti, per i 200mila candidati “programmi d’esame” allargati

da La Tecnica della Scuola

Concorso docenti, per i 200mila candidati “programmi d’esame” allargati

È lunga la lista dei requisiti culturali e professionali di base e specifici che i 200mila candidati al concorso per docenti dovranno conoscere.

Sono indicati nel corposo “Allegato A” ai tre bandi pubblicati il 26 febbraio in Gazzetta Ufficiale: si tratta di un documento di ben 172 pagine, all’interno delle quali ogni aspirante docente di ruolo potrà rintracciare il “Programma d’esame” all’interno del proprio ambito disciplinare o della propria classe di concorso, posizionato sempre nella parte sottostante alle “Tipologie delle prove”.

“Parte integrante del programma d’esame”, riporta il documento, saranno “le avvertenze generali”, elencate nella parte iniziale del testo e composte da 13 punti. Vediamo in cosa consistono.

Prima di tutto, nel fare riferimento al “sicuro dominio dei campi di esperienza e delle discipline d’insegnamento”, l’allegato A indica l’esigenza di giungere ad una “efficace mediazione metodologico-didattica”. Oltre che adottare efficaci strumenti per adottare ad una corretta “valutazione degli alunni”.

Non mancano i riferimenti alla “psicologia”, sul fronte dello sviluppo, dell’apprendimento scolastico e dell’educazione.

Si parla poi di “apprendimenti significativi” in “contesti interattivi”, da realizzare con altri docenti.

I candidati dovranno poi essere in grado di realizzare la “progettazione curricolare della disciplina”. Ma anche di “personalizzare” la materia d’insegnamento, in base alla tipologia di alunni. Particolare attenzione, bisognerà attuare verso gli alunni disabili o con deficit di apprendimento, nonché verso coloro che presentano ‘bisogni educativi speciali’.

Naturalmente, ogni aspirante docente dovrà dimostrare di avere adeguate competenze in fatto di “media per la didattica” e di “strumenti interattivi”.

Non dovranno mancare, nel loro background, le conoscenze sulla salvaguardia, fondamentale in ogni istituto, della continuità didattica e dell’orientamento scolastico (in entrata e in uscita). Lo stesso vale per quelle sull’autovalutazione delle scuole, in particolare alla luce delle novità introdotte con la Legge 107/15.

Un “focus” dovrà essere realizzato, da ogni candidato, alla “conoscenza approfondita delle Indicazioni nazionali vigenti”, specifiche del proprio corso di studi, “anche in relazione al ruolo formativo attribuito ai singoli insegnamenti”.

Non potevano mancare, i riferimenti alla legislazione e alla normativa scolastica. Si tratta, evidentemente, di contenuti ritenuti centrali, visto che è l’unico dei 13 argomenti d’esame indicati nella Avvertenze generali che presentano una serie di sotto-punti: dalla Costituzione italiana alla Legge 107/2015, passando per l’autonomia scolastica e l’organizzazione del sistema educativo di istruzione e formazione e per il Testo Unico della Scuola (il decreto legislativo 297/94), nella parte relativa alla governance degli istituti.

Sempre in tema di legislazione, i docenti dovranno misurarsi anche con quesiti o domande riguardanti lo stato giuridico del docente, il contratto di lavoro, le norme che regolano “il periodo di formazione di prova”. Le commissioni avranno facoltà di chiedere delucidazioni su ruolo e funzioni riguardanti Invalsi e Indire. Ma anche sul Dpr 80/2013, che regola il sistema nazionale di valutazione.

I candidati dovranno poi andarsi a studiare i riferimenti legislativi scolastici su alunni disabili, Bes e Dsa. Oltre che su orientamento permanente, accoglienza e integrazione degli allievi stranieri e di tutte le norme che agevolano l’integrazione e il diritto allo studio degli alunni adottati.

L’ultimo riferimento riguarda le linee Miur predisposte per la prevenzione degli atti di bullismo e cyberbullismo. Su diversi ambiti legislativi, si fa riferimento alle più recenti Circolari Miur.

Terminata questa sezione, le avvertenze generali si concentrano su alcuni “documenti europei in materia educativa recepiti dall’ordinamento italiano”: si fa riferimento, a tal proposito, del Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente, delle raccomandazioni del Parlamento e del Consiglio europeo sullo stesso tema e sulle modalità che regolano il sistema europeo Erasmus, che da oltre un ventennio permette a tanti studenti di vivere esperienze di formazione all’estero.

Si fa poi riferimento alla conoscenza di “una lingua straniera comunitaria”, rimandando i dettagli relativi alla tipologia e al livello a quanto indicato nel comma 3 dell’articolo 5 dello stesso decreto.

L’ultimo punto delle Avvertenze generali riguarda la necessità di verificare le competenze dei candidati sul Piano di Scuola Digitale, avviato da diversi anni a livello governativo: a tal fine, si fa riferimento alle “tecnologie e ai dispositivi elettronici multimediali”.

Ricordiamo che solo per alcune classi di concorso alla prova scritta seguirà una verifica di carattere pratico: chi passerà questo scoglio, per alcuni doppio, avrà la possibilità di accedere al colloquio finale.