Autonomia e modulazione delle emozioni

Autonomia e modulazione delle emozioni

di Adriana Rumbolo

Alcuni anni fa nasceva la speranza che la donna ricevendo,  fin da bambina,   un’educazione più attenta a valorizzare il femminile,   potesse  raggiungere una certa autonomia.
Una collana di simpatici libri   :”Dalla parte delle bambine “che ora viene riproposta, avvallava questa speranza
Erano gli anni ’70.
Poi, silenzio!
Ora ,  alla luce  delle scoperte  delle neuroscienze soprattutto per la rivalutazione delle emozioni il percorso di crescita di una bambina/o si ripresenta ,con più urgenza,  per raggiungere la sua autonomia frutto della presa di coscienza di tutto quanto la natura gli ha dato per potersi gestire al meglio e coniugarlo con la cultura modulandolo ,ma non reprimendolo.
Autonomia ed emozioni  sono intimamente connesse
.Purtroppo  come ho già scritto le emozioni sono presenti nel bambino/a fin dalla nascita e forse anche prima  ma ancora sembra mancare  la dovuta attenzione al primo anno di vita del bambino/a quando dovrebbe iniziare la modulazione delle emozioni  primarie rabbia, paura, angoscia da separazione,  nella relazione  con la mamma e  l’ambiente familiare.
Poi il rapido inserimento negli asili nido per l’impegno lavorativo dei genitori,  dovrebbe favorire nella comunicazione con i  pari la continua sperimentazione di quelle emozioni primarie così importanti  che se represse o mal gestite, potrebbero turbare gravemente,   per tutta la vita,  i contatti relazionali , negli affetti, nel lavoro, nelle scelte più importanti.
Spesso il bambino molto piccolo non distingue bene l’accudimento dall’amore.
Inizia così una brutta dipendenza affettiva dove  il soggetto cercherà sempre delle stampelle affettive-accudenti a danno suo o altrui     ignorando  le proprie potenzialità ,il proprio corpo;non farà un buon percorso di crescita affettiva.emotiva-sessuale ,  ma chiederà sempre e invano agli altri di cambiare,  impresa improbabile,    e  alimenterà la propria autostima con i  loro giudizi e pregiudizi.
Per questo,  potrebbero verificarsi gravi disturbi  comportamentali, bassa autostima, blocco dei sistemi difensivi,identità confusa,  incapacità di chiedere aiuto , un potere decisionale molto debole e incerto.
Il soggetto cresce convinto che se perde “le stampelle  affettive- accudenti altrui”, non riuscirà a provvedere a se stesso  e per mantenerle si adatterà a tutto , disturbando l’armonia del suo benessere
e invano il suo corpo manderà segnali di sofferenze psicosomatiche spesso  in un quadro depressivo.
Sono propensa a credere che molti studenti con scarso rendimento negli studi  si trovano in questo stato o  nei manipolatori  di personalità fragili, nei femminicidi  se osservassimo bene troveremmo  soggetti con disordini emotivi , bloccati nei mezzi difensivi.
La Montessori diceva “il bambino di oggi sarà l’uomo del domani “, ugualmente “la bambina di oggi sarà la donna nel futuro”.
I primi anni di vita di un bambino/a sono come le fondamenta di una casa, le radici di un albero, non dimentichiamolo mai.