Nessun posto senza concorso

da ItaliaOggi

Nessun posto senza concorso

Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in audizione al Senato

Carlo Forte

o ai concorsi per titoli per reclutare i docenti della scuola statale. Il monito viene dal ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, che lo ha pronunciato nel corso di un’audizione presso la VII commissione del senato il 1° marzo scorso.

Dunque, il governo non procederà ad alcuna stabilizzazione dei docenti precari tramite procedure diverse dal concorso per titoli ed esami.

Perché la legge non lo consente. Ma continuerà ad immettere in ruolo i docenti secondo il criterio del cosiddetto «doppio canale» fino al completo scorrimento delle graduatorie a esaurimento. Per quanto riguarda assunzioni, il ministro ha spiegato che il reclutamento deve necessariamente avvenire tramite un concorso a tutti gli effetti selettivo, fermo restando che si tratta di una misura diversa rispetto alla stabilizzazione.

Quanto ai 63.712 docenti che saranno assunti con il prossimo concorso, ha fatto presente che tale numero deriva dalla stima dell’effettivo fabbisogno, tenuto conto delle cessazioni e delle assunzioni che sarà possibile effettuare mediante lo scorrimento delle graduatorie ad esaurimento.

E siccome la legge 107 prevede espressamente che rimanga in vita il «doppio canale», la metà dei posti disponibili sarà assegnata scorrendo questi elenchi, fino a disporre complessivamente, nel prossimi triennio, circa 90mila assunzioni, comprensive delle immissioni in ruolo sul sostegno.

Secondo stime ministeriali comunicate ai sindacati, i docenti attualmente inclusi nelle graduatorie a esaurimento sono 44.721. Di questi, 24.322 di scuola dell’infanzia, 7537 di scuola primaria, 3373 di scuola secondaria di I grado e 9489 di scuola secondaria di II grado. I precari di scuola dell’infanzia sono in numero maggiore, perché a loro non è stato consentito rientrare nel piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107.

Malgrado il divieto, peraltro, gli aspiranti docenti di scuola dell’infanzia che hanno presentato la domanda di partecipazione al piano assunzionale (e che se la sono vista rigettare) sempre secondo i dati diffusi dal ministero, sono 9.592. In ogni caso, il ministro ha precisato che per la scuola dell’infanzia è stato emanato un bando per 7.237 posti. Alle quali si sommeranno le assunzioni per scorrimento delle graduatorie, analogamente alle altre assunzioni che sono coperte con il «doppio canale».

Quanto al divieto di conferire supplenze a coloro che hanno già maturato 36 o più mesi di servizio, contenuto nella legge 107/2015, la titolare del dicastero di viale Trastevere ha chiarito che esso si applica solo alle supplenze su posti vacanti e disponibili, ossia alle supplenze annuali.

Un’eventuale ulteriore proroga, ha spiegato Stefania Giannini, comporterebbe la violazione della sentenza della Corte di giustizia europea relativa al precariato nella scuola. E ciò comporterebbe a sua volta la riapertura della procedura di infrazione, attualmente chiusa anche per effetto delle misure contenute nella summenzionata legge n. 107.

Giova ricordare che è ancora pendente davanti alla Corte costituzionale una questione riguardante la legittimità costituzionale delle norme che hanno consentito finora la reiterazione dei contratti a termine oltre i 36 mesi. L’udienza di discussione, salvo ulteriori rinvii, è stata fissata al 16 maggio prossimo.

A breve sarà indetto anche il concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici.

Il ministro ha ricordato, peraltro, che la legge di stabilità per il 2016 ha riattribuito al ministero dell’istruzione, e non più alla scuola nazionale dell’amministrazione, la competenza a svolgere la selezione. Il ministro dell’istruzione ha detto, inoltre, che il dicastero di viale Trastevere sta avviando il relativo iter per indire nuovi tirocini formativi attivi (Tfa). E cioè i corsi che vengono tenuti da atenei, conservatori e accademie al termine dei quali viene rilasciata l’abilitazione all’insegnamento.

Per quanto riguarda la mobilità, il ministro ha spiegato che per l’anno scolastico 2016/2017 essa sarà caratterizzata da due novità, in quanto avverrà tra ambiti territoriali, e non più solo tra scuole, e sarà prevista una fase straordinaria su tutti i posti disponibili, aperta a tutto il personale già di ruolo, incluse le assunzioni di quest’anno.

L’accordo sottoscritto a febbraio con i sindacati prevede che gli assunti entro l’anno scolastico 2014/2015 potranno fare domanda fra scuole, nella provincia di titolarità, altrimenti tra ambiti; gli assunti nelle fasi 0 ed A del piano di assunzioni avranno una sede definitiva nella provincia in cui hanno preso servizio ma potranno fare domanda di mobilità territoriale verso ambiti territoriali delle altre province; gli assunti nelle fasi B e C provenienti dal concorso otterranno un ambito tra quelli della provincia in cui sono stati assunti ma potranno fare domanda di mobilità verso ambiti territoriali di altre province; infine, gli assunti nelle fasi B e C delle graduatorie ad esaurimento parteciperanno alla mobilità tra tutti gli ambiti a livello nazionale.