IL BONUS PREMIALE NON SI CONTRATTA!

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SALVE – FORSE – LE PREROGATIVE DELLA DIRIGENZA SCOLASTICA: IL BONUS PREMIALE NON SI CONTRATTA!

A differenza della ministra Giannini, che nel Question time alla Camera ha dichiarato di condividere con i sindacati di comparto la sottoscrita bozza di contratto sulla mobilità palesemente contra legem e ciò nonostante augurandosi che superi le forche caudine della Funzione Pubblica prima e della Corte dei conti poi, nella stessa giornata il vertice amministrativo del suo dicastero (nelle persone del capodipartimento per l’Istruzione e dei direttori generali delle risorse e degli ordinamenti), ha anticipato i contenuti di una circolare che sarà emanata in seguito ai richiesti – e finalmente resi – approfondimenti dell’Ufficio legislativo del MIUR.

Cosicché, se non ci sarà un revirement, verrà formalizzato, alla buon’ora, quanto da noi pubblicato, cinque mesi fa, nel Controvademecum con cui abbiamo provato a contestare puntualmente implausibili arzigogoli interpretativi preordinati alla – dichiarata – disapplicazione di leggi dello Stato.

Questo l’esito dei predetti approfondimenti, con il corredo dei relativi riferimenti normativi. E dopo che si sono inutilmente persi sei mesi.

1-Il Comitato di valutazione è validamente costituito anche se non tutti i componenti abbiano espresso la propria rappresentanza. Tal che gli uffici scolastici regionali, che non riescano a designare il componente esterno per tutti i comitati di valutazione, potranno ora comunicarlo alle istituzioni scolastiche per facoltizzarle ad insediarli, e consentire agli stessi di operare, anche con i restanti sei componenti tutti interni, prevalendo in caso di parità il voto del presidente, cioè del dirigente scolastico;

2-Difatti il Comitato di valutazione non è più, dopo la novella della legge 107, un organo collegiale perfetto, che quindi può deliberare con la presenza della metà più uno dei componenti in carica e secondo la regola della maggioranza assoluta dei voti validamente espressi;

3-Pur qualificato come retribuzione accessoria, il bonus non è contrattabile in quanto prerogativa dirigenziale, ai sensi degli articoli 17 e 40 del D. Lgs. 165/01 e ai quali non si può derogare per via contrattuale, come espressamente statuito dalla norma imperativa di cui all’art. 1, comma 196, legge 107/15.

Il resto è – lo era già all’indomani della sua pubblicazione in gazzetta ufficiale – parimenti noto, rivenendo dal tenore letterale della legge e dalle pregresse fonti normative di pari grado ad essa raccordabili:

4-Sia pure con un pauroso ritardo la valorizzazione del merito parte dal corrente anno scolastico, poiché la disponibilità del fondo nazionale di 200 milioni annui decorre dall’anno 2016. Altrimenti nella legge sarebbe stato scritto dall’anno scolastico 2016-2017, così come figura – sono solo alcuni esempi – per la costituzione degli ambiti territoriali, per la definizione dell’organico dell’autonomia, per l’attuazione del PTOF…;

5-Il già firmato decreto ministeriale, alla registrazione della Corte dei conti, ripartirà il fondo a livello territoriale e tra le istituzioni scolastiche in proporzione alla dotazione organica dei docenti, considerando altresì i fattori di complessità di dette istituzioni e delle aree soggette a maggior rischio educativo: saranno mediamente 23.000 euro lordo Stato cadauna;

6-Il fondo è, per legge, indirizzato al personale docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, inclusi quindi i docenti della scuola dell’infanzia, del sostegno, dell’IRC et alia;

7-Non sono predefinite cifre minime o massime da erogare: dipende dai criteri valutativi formalizzati dal Comitato di valutazione e dalla motivazione del dirigente in sede di attribuzione del premio. Una nota esplicativa che accompagnerà il decreto puntualizzerà che il bonus non potrà essere distribuito a pioggia né dato solo a uno o due docenti. Ai sensi dell’art. 5, comma 11- quinquies del D.L. 95/12, convertito nella legge 135/12, il personale risultato più meritevole deve – o dovrebbe – essere non inferiore al 10% della rispettiva totalità dei dipendenti oggetto della valutazione.

Sentita la comunicazione ministeriale, la Quadriplice, presentatasi insieme a rappresentanze di dirigenti scolastici…che non vogliono essere e fare i dirigenti!, ha abbandonato, sdegnata, il tavolo tecnico, preannunciando un chiarimento politico (ancora?) oppure un conflitto permanente, inclusa l’adizione dei tribunali della Repubblica per sentire pronunciare – ma non si comprendere su quali basi giuridiche – la radicale cancellazione, per via giudiziaria, di una legge odiosa.

Li chiamano percorsi di legalità e di partecipazione!