Sul bonus docenti favorire partecipazione e condivisione

Ai Dirigenti Scolastici

Sul bonus docenti favorire partecipazione e condivisione

Con la CM prot. n 1804 del 19/4/2016, avente per oggetto “Bonus personale docente”, il Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione ha ritenuto “utile” esprimere alcune “considerazioni”, a seguito di quesiti giunti al Ministero relativi alla composizione e funzionamento del Comitato per la valutazione del personale docente e alle modalità di assegnazione del bonus.
Su queste “considerazioni” Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal hanno espresso, in un Comunicato unitario, un giudizio fortemente critico.
In particolare, un passaggio del Comunicato unitario denuncia apertamente come “ …la circolare, lungi dal definire utili indirizzi di orientamento e supporto all’azione delle scuole autonome, finisce per scaricare ancora una volta sui dirigenti ogni responsabilità rispetto a norme contraddittorie e di difficile applicazione”.
La Cisl Scuola ha costantemente e motivatamente sostenuto che il bonus, avendo “natura di retribuzione accessoria” (così testualmente definito dal Legislatore: comma 128) deve essere necessariamente assoggettato alla disciplina pattizia ed alle relative disposizioni, a carattere imperativo, contenute negli artt. 2,40 e 45 del D.L.vo 165/2001.
La nostra tesi, pertanto, condivisa a livello unitario, è che debba ritenersi illegittima l’esclusione di un passaggio negoziale nell’ambito della procedura preliminare alla sua erogazione.
In antitesi il MIUR, poiché la Legge 107/2015 non fa alcun riferimento esplicito alla contrattazione, sostiene che la procedura definita dal Legislatore postuli esclusivamente due distinti atti: la definizione dei “criteri” da parte del Comitato e – sulla base di questi – l’assegnazione ai docenti sulla base di “motivata valutazione”.
Siamo quindi di fronte a due posizioni, distinte e contrapposte, e tra i possibili scenari dell’azione del dirigente scolastico sul tema dell’assegnazione del bonus vi è anche la possibilità di apertura, pure da parte di singoli docenti, di contenziosi davanti al Giudice del Lavoro avverso l’atto datoriale di assegnazione del bonus adottato senza preventivo passaggio contrattuale con la RSU (anche se preceduta dalla sola informazione preventiva), in quanto prefigurerebbe un comportamento antisindacale.
Il dirigente scolastico è comunque inderogabilmente chiamato ad esercitare le proprie prerogative decisionali.
Infatti la titolarità delle relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica è una competenza istituzionale che l’ordinamento pone espressamente in capo al dirigente scolastico (art 25, comma 2, terzo periodo, del D.L.vo 165/2001);
Inoltre le responsabilità (nella variegata articolazione delle sue fattispecie: penali, civili, amministrative, dirigenziali e disciplinari) connesse a comportamenti attivi o omissivi del dirigente scolastico nell’espletamento delle proprie funzioni (tra le quali vanno senza alcun dubbio ricompresse le cosiddette “prerogative datoriali”) sono assolutamente personali e, pertanto, attengono a scelte decisionali che ciascuno è chiamato ad assumere, in piena autonomia e con l’unico vincolo del rispetto della Legge e degli Ordinamenti, anche se non sempre ci soccorrono,
come in questo caso, la chiarezza e l’univocità dispositiva, interpretativa e applicativa della norma, stante anche i difformi orientamenti dottrinali in merito.
In questo contesto, la Cisl Scuola si è molto impegnata perché si individuassero possibili punti di mediazione che, pur in presenza di due così diversi indirizzi interpretativi della norma di legge, consentissero di prevenire e disincentivare le ragioni di conflittualità e di possibile contenzioso che invece la posizione del Miur riversa sulle istituzioni scolastiche.
In questo senso si ritiene di poter indicare ai Dirigenti Scolastici, come utile e opportuna, una linea di comportamento orientata a declinare in termini di valorizzazione delle istanze partecipative il suggerimento contenuto nella stessa CM 1804, laddove invita ad attivare il “coinvolgimento della comunità scolastica nel suo complesso”. Pertanto, una volta resa doverosamente l’informativa sui criteri individuati dal Comitato, il DS potrebbe accogliere la richiesta della RSU di raggiungere una specifica Intesa – opportunamente verbalizzata – su aspetti quantitativi (ad esempio: numero dei beneficiari, ripartizione delle risorse tra i diversi ordini di scuola presenti nell’Istituto, misura massima del compenso, …ecc), valutandone i contenuti nel relativo provvedimento di assegnazione del bonus che, come è noto, va redatto secondo i requisiti formali dell’atto amministrativo, del quale la “motivata valutazione” costituisce elemento sostanziale.
In tal caso si dovrà dare atto al DS di aver responsabilmente operato in direzione di un percorso decisionale improntato alla partecipazione e all’assunzione condivisa di responsabilità, fattori che la Cisl Scuola considera da sempre condizione imprescindibile per un’efficace ed equilibrata azione di governo dell’autonomia scolastica. Verrebbero così a cadere le ragioni di possibili azioni di contenzioso: un obiettivo che la Cisl Scuola ha sempre perseguito, nella convinzione che occorra fare il possibile per non alimentare tensioni e conflittualità evitabili e inopportune, che finirebbero per rendere ancor più pesante il carico delle responsabilità gestionali attualmente gravanti sui dirigenti scolastici.

Maddalena Gissi
Segretaria Generale Cisl Scuola