Scuola, prefetture allertate per la prova di italiano del concorsone

da Repubblica.it

Scuola, prefetture allertate per la prova di italiano del concorsone

Dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che ha ammesso agli scritti tre “semplici laureati” non abilitati il Miur teme che migliaia di persone si presentino per fare il compito di italiano

di SALVO INTRAVAIA

VIGILIA blindata per la prova scritta di Italiano del concorsone della scuola. Dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che ha ammesso alle prove scritte tre “semplici laureati” non abilitati, per diverse migliaia di esclusi – da 20mila a 30mila – si sono riaccese le speranze. Ma, dopo l’avvio senza intoppi di giovedì scorso, il ministero dell’Istruzione per la ripresa degli scritti, in programma per lunedì 2 maggio, teme momenti di tensione o addirittura disordini nelle scuole individuate dagli uffici scolastici regionali per le prove scritte computer-based. Ieri pomeriggio, i direttori degli uffici scolastici regionali sono stati chiamati a raccolta in videoconferenza dal viale Trastevere per affrontare l’emergenza che scaturisce dalle migliaia di domande cartacee inviate da coloro che secondo i bandi non hanno tutti i requisiti per partecipare alle prove: laureati, diplomati magistrali ad indirizzo linguistico e docenti di ruolo.

Tutti soggetti che lunedì potrebbero presentarsi nelle scuole in cui si svolgeranno gli scritti di altre cinque classi di concorso (Italiano per la media e il superiore, Disegno artistico e modellazione odontotecnica, di mattina; Design dei metalli, dell’oreficeria, delle pietre dure e delle gemme, Laboratori di scienze e tecnologie aereonautiche e Laboratorio di tecnologie del legno, nel pomeriggio. Come faranno commissari e presidenti a spiegare loro che per essere ammessi occorrerà produrre copia dell’ordinanza dei giudici, documento e bollettino di versamento dei 10€ previsti per partecipare al concorso? Il timore dei funzionari di viale Trastevere è che, oltre a ritardare l’avvio delle prove, si possano creare momenti di tensione. Per questa ragione dalla Capitale è arrivato alle sedi regionali il consiglio di allertare le prefetture della situazione.

Da ieri sera, nei siti degli Usr sono state pubblicate le sedi per coloro che sono stati ammessi alle prove scritte dai giudici di Palazzo Spada. Ma per ottenere il lasciapassare per sedersi davanti al computer e affrontare le 8 domande – 6 a risposta aperta e due a risposta multipla in lingua straniera – “i candidati dovranno presentarsi nelle sedi di esame – recitano le circolari regionali – muniti di documento di identità, codice fiscale, ricevuta di pagamento dei diritti di segreteria e copia del provvedimento cautelare di ammissione con riserva”.

Senza copia del provvedimento si resta fuori. L’altra incognita riguarda il numero degli ammessi con riserva, perché nessuno sa quanti sono e potrebbe anche accadere che non si trovi posto per tutti. Una eventualità alla quale gli organizzatori non vogliono neppure ipotizzare.