Gli importi specifici erogati ai disabili escono dall’Isee

da Il Sole 24 Ore

Gli importi specifici erogati ai disabili escono dall’Isee

di Davide Colombo

Tutte le prestazioni previdenziali e indennitarie, i trattamenti assistenziali e le carte di debito percepite da soggetti disabili sono escluse dal calcolo del reddito disponibile ai fini Isee. Cancellato anche il sistema di franchigie e detrazioni che serviva – nella nuova versione dell’indicatore della situazione economica equivalente dei nuclei familiari – a garantire i non autosufficienti dalle penalizzazioni legate al mutato calcolo delle prestazioni loro concesse. Al posto di questi “bilanciatori fiscali” ritorna, invece, la maggiorazione dello 0,5 della scala di equivalenza per ogni componente disabile di una famiglia.

Sono queste le modifiche che il Governo ha voluto introdurre al Dpcm 159/2013 che ha cambiato il design dell’Isee. Correzioni che recepiscono in pieno le sentenze del Consiglio di Stato che hanno respinto l’appello al pronunciamento del Tar dell’anno scorso in cui s’impone di considerare come «emolumenti riconosciuti a titolo risarcitorio quelli a favore di situazioni di disabilità».

Il provvedimento, nella forma di emendamento al Dl scuola all’esame del Senato, è stato adottato dall’ultimo Consiglio dei ministri e appena trasmesso a palazzo Madama.

Nell’emendamento c’è anche una norma di chiarimento che riguarda le borse di studio: questo beneficio va valorizzato sì ai fini del calcolo Isee, ma l’ente erogatore dovrà sottrarre il valore della stessa borsa in rapporto alla scala di equivalenza. Le nuove regole scatteranno dopo 45 giorni dalla pubblicazione del testo, mentre gli enti erogatori di prestazioni basate sulla prova dei mezzi dovranno adeguarsi entro un mese. Le nuove regole, che faranno rivivere per le famiglie con disabili le modalità di calcolo previgenti, dovranno essere adottate nel rispetto dei limiti di bilancio degli stessi enti erogatori.

Secondo la relazione tecnica che accompagna l’emendamento, circa il 20% delle famiglie che ha presentato una dichiarazione sostitutiva (Dsu) per avere il nuovo Isee ha un disabile. Le nuove regole dovrebbero avere un effetto limitato a non più di un milione di euro l’anno in termini di impatto sui saldi di finanza pubblica (risorse che verranno coperte con l’utilizzo del Fondo nazionale per le politiche sociali). In particolare, sulla base delle simulazioni Inps, risulterebbe che la presenza di disabili in nuclei che beneficiano dell’assegno familiare con almeno tre figli minori non supera il 10%, percentuale che si dimezza per i nuclei che invece beneficiano dell’assegno di maternità.