RAPPORTO SULLA LIBERTA’ DI EDUCAZIONE NEL MONDO

RAPPORTO SULLA LIBERTA’ DI EDUCAZIONE NEL MONDO – CAMERA DEI DEPUTATI – 25 MAGGIO

“Ognuno ha diritto ad una educazione e formazione di qualità, che rispettino pienamente la sua identità culturale”. Lo afferma l’art. 5 della Dichiarazione sulla diversità culturale dell’UNESCO (2001). Che cosa è successo in questi 15 anni? Leggendo il report OIDEL – NOVAE TERRAE 2015/2016 presentato alla Camera oggi da Alfred Fernandez e Luca Volonté, si direbbe molto poco per quanto riguarda l’Italia, al 47° posto su 136 paesi da tutte le regioni UNESCO. Lo studio ha verificato per il 94% della popolazione mondiale la possibilità legale di creare e gestire scuole non governative (SNG), i finanziamenti previsti, il tasso di scolarizzazione. Solo 3 Paesi vietano le SNG. Ed ecco le tendenze: la maggior parte dei Paesi con alto punteggio FEI è in Europa. Fanno eccezione Cile, Corea del Sud, Israele e Perù. E’ intervenuto Gabriele Toccafondi, sottosegretario all’Istruzione: “ come Governo vogliamo aiutare tutta la Scuola.
Per la prima volta le famiglie possono portare in detrazione le spese per la scuola paritaria. E’ una piccola inversione di tendenza ma culturalmente è una rivoluzione. La scuola paritaria è pubblica tutti gli effetti ed è una gamba del sistema scolastico nazionale.  Il famoso ‘senza oneri per lo Stato” va riletto secondo lo spirito originario. Un percorso di riconoscimento ed affermazione della libertà di scelta educativa al quale Gontero, presidente Agesc, vuole dare un’accelerata.  “Soprattutto perché – ha incalzato Gontero – il sistema paritario fa risparmiare allo Stato oltre 6 miliardi di euro all’anno. Ma lo Stato ha fatto chiudere oltre 500 scuole cattoliche nell’ultimo anno. C’è molto che non va”. I deputati relatori al convegno, Rubinato, Pagano, Palmieri  e Gigli,  hanno  qualificato “le problematiche citate da Gontero tutte condivisibili. Ieri alla Camera si è capito che il Parlamento non conosce queste tematiche. Si accusa la scuola ‘privata’, dato che la scuola paritaria è pubblica, di drenare risorse. Così si spegne il pluralismo e si perde la qualità determinata da un sistema scolastico competitivo. La Costituzione ci protegge ma manca l’attuazione delle riforme. Vanno rimossi i dirigenti regionali che, bloccando le risorse già stanziate, fanno chiudere le scuole che creano un enorme risparmio per lo Stato”.  Una grande sfida: passare dalla ‘provvidenza’ alla sussidiarietà. Investire senza disperdere risorse: questa crisi economica paradossalmente ci  aiuterà. E’ stato messo l’accento sull’impoverimento antropologico e valoriale. 30 anni fa l’offerta formativa paritaria copriva  il 27% del totale, ridotto oggi di 10 punti. C’è una perdita del 18% nelle iscrizioni alla istruzione universitaria, a causa del problema demografico ma anche della scarsa qualità del sistema d’istruzione secondario e superiore. Quel 47° posto su 136 paesi analizzati pesa come un macigno sulla libertà di educazione in Italia, dove in 50 anni il sistema paritario è dimezzato.

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