L’ideologia gender arriva nei Ptof d’istituto?

da La Tecnica della Scuola

L’ideologia gender arriva nei Ptof d’istituto?

Al Miur starebbero lavorando per inserire nei Ptof d’Istituto corsi e attività sul concetto di genere.

A sostenerlo è Massimo Gandolfini, presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli e portavoce del Family Day, in merito ai lavori della commissione riunita dal Miur per definire linee guida della norma richiamata.

La denuncia arriva ad “un anno dalla grande manifestazione a San Giovanni contro l’ideologia Gender nelle scuole”, sottolinea Gandolfini.

Che poi si dice anche portavoce di tante famiglie “profondamente preoccupate per il documento che il Ministero dell’Istruzione sta elaborando sull’attuazione del comma 16 della riforma scolastica, che prevede l’inserimento nei Piani Triennali dell’Offerta Formativa di corsi e attività fondate proprio sul concetto di genere”.

“Siamo delusi per la poca considerazione rivolta ai nostri rilievi – continua Gandolfini – e le notizie che ci giungono sui lavori della commissione non ci rendono affatto sereni. Inoltre vogliamo dire con molta chiarezza che se dovessimo avere sentore di un testo non chiaro nel rigetto di qualsiasi sfumatura dell’ideologia gender saremmo pronti a un’azione di protesta sistematica davanti al Ministero dell’Istruzione, che a partire dal giorno 25 giugno porremo in essere presentando un Manifesto insieme ai rappresentanti delle Associazioni in difesa della libertà educativa. Seguiranno altre azioni mirate durante tutto il prossimo anno scolastico”.

Premessa la necessità di legare, nel testo che sta elaborando il Miur, il concetto di genere a quello di sesso, il Comitato Difendiamo i Nostri Figli considera anche necessario il chiarimento di tre punti fondamentali: l’obbligo della scuola di richiedere il consenso informato preventivo alle famiglie in forma scritta a inizio anno, comprensivo dei dettagli di svolgimento di ogni attività progettata; l’esonero di alunni e studenti dalle attività non condivise dalla famiglia con diniego di consenso informato; la predisposizione di attività scolastiche contemporanee e alternative a quelle per cui la famiglia non abbia prestato consenso.