Chieste altre 30 mila cattedre

da ItaliaOggi

Chieste altre 30 mila cattedre

Ridurrebbero l’impatto dei trasferimenti lontano da casa. Viale Trastevere batte cassa con il Mef per l’organico di fatto. Decreto entro fine giugno

Alessandra Ricciardi

L’obiettivo è di portarlo a casa entro fine giugno. Così da stilare i nuovi organici da utilizzare subito, anche per le assegnazioni provvisorie dei neoassunti. Si tratta del decreto sul cosiddetto organico di fatto, che secondo quanto risulta a ItaliaOggi è stato inviato nei giorni scorsi dal ministero dell’istruzione al ministero dell’economia.

La richiesta è per 30 mila nuove cattedre, o poco più, delle quali 7 mila piene e le restanti frutto di sommatorie di spezzoni orari. Erano state circa 32 mila lo scorso anno. Il dicastero guidato da Stefania Giannini ha motivato la richiesta con le sopravvenute esigenze di didattica stimabili per il prossimo anno scolastico. Esigenze alle quali non potranno dare risposta i docenti che sono stati assunti e quelli che lo saranno proprio a decorrere dal prossimo anno scolastico in base al concorso che è in fase di svolgimento in queste settimane. Rispetto allo scorso anno, l’organico di diritto è stato incrementato, al netto del turn over, di 48 mila unità finali.

Non servono a rispondere alle esigenze prospettate, è il ragionamento del Miur, neanche quei docenti assunti sul potenziamento che una prima versione della legge della Buona scuola avrebbe voluto destinare a fare tutte le supplenze e che invece alla fine il governo ha deciso fosse opportuno utilizzare prioritariamente per potenziare e allargare la didattica. Di necessità, virtù, verrebbe da dire, vista anche la difficile corrispondenza tra i profli offerti e quelli richiesti dalle scuole.

Le 30 mila cattedre aggiuntive, che frazionate dovrebbero dare luogo a circa 50 mila contratti, potranno andare a supplenze oppure ad assegnazioni provvisorie.

Un’operazione, quella della Giannini, che se dovesse andare in porto consentirebbe dunque di dare una boccata di ossigeno ai docenti immessi in ruolo ma sbattuti lontano da casa e che per un anno, grazie alle assegnazioni, potranno invece asperare in un avvicinamento.

In questi giorni il confronto Miur-Mef si farà caldo anche sul fronte del pagamento delle supplenze di breve durata: entro 60 giorni la presidenza del consiglio dei ministri deve essere stilare il decreto che stabilisce le nuove regole, in base alle linee fissate con il decreto legge su scuola e università, di recente conversione, per garantire i pagamenti entro 30 giorni anche a chi ha contratti saltuari come docente, amministrativo, tecnico oppure ausiliario. Una norma fortemente voluta da Palazzo Chigi, e su cui infatti si deciderà con dpcm, per eliminare alla radice lo scandalo di accrediti effettuati a distanza di mesi se non, a volte, di anni.