Recitals

RECITALS O RECITE NELLA SCUOLA di Umberto Tenuta

CANTO 675 Nella scuola è tempo di recite.

Quali?

Recite.

Meglio i recitals!

Spesso è una pena ascoltare gli alunni che sul palco ben addobbato delle scuole biascicano testi di recite o drammatizzazioni, spesso preconfezionati.

Nei decenni scorsi Maria Signorelli consigliava le drammatizzazioni a soggetto, facendo in modo che gli alunni si immedesimassero in un determinato personaggio.

E questo anche nel teatro dei burattini.

Teatro dei burattini che andrebbe sempre più valorizzato nelle scuole, soprattutto in quelle primarie.

Vedere ragazzini col foglietto in mano aspettare che la maestra suggerisca le parole da pronunciare è una gran pena.

Eppure ci sono esperienze molto più belle che non di rado nelle scuole si realizzano.

Mi riferisco ai recitals.

Recitals nei quali i bambini o i giovinetti cantano o suonano piccoli strumenti, quali il flauto dolce o lo strumentario ORF.

Di recente mi è capitato di vedere gli uni e le altre.

Bellissimo il recitals ambientato nel Castello, sui cui spalti i piccolissimi bimbi cantavano meravigliosamente, sotto la discreta regia della grande maestra Tonia Delle Pigne.

E sì che gli applausi dell’eletto uditorio arrivavano scroscianti come la tempesta che fuori urlava!

Recitals nelle scuole, siate i benvenuti, per la gioia delle mamme e dei papà.

Ma anche per far amare il canto e la musica, sin dalla scuola materna.

Linguaggi, questi, che i giovani amano e coltivano, quasi sempre fuori della scuola!

 

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“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”