Bande e cori musicali a rischio estinzione, una legge e la scuola possono salvarli

da La Tecnica della Scuola

Bande e cori musicali a rischio estinzione, una legge e la scuola possono salvarli

Salvare dall’estinzione le bande musicali, i cori e i gruppi folclorici, simbolo della tradizione italiana, con una legge che ne favorisca l’unione con la scuola.

Il testo depositato dalla senatrice PD, Maria Spilabotte, si presenta come una sorta di ‘legge-quadro’ che oltre a stabilire un collegamento con l’insegnamento scolastico, prevede anche una sinergia con il ministero degli Esteri, attraverso le reti diplomatiche e degli istituti di cultura, per esportare il ‘prodotto’.

“Bande, cori e gruppi folclorici – scrive Spilabotte nella relazione alla proposta sottoscritta anche diversi senatori Pd, Ala, Ap, Svp e gruppo Misto – rappresentano un valore molto importante e genuino della tradizione culturale musicale italiana” e sono anche uno “strumento di aggregazione, comunicazione e socializzazione, contribuendo al rafforzamento del legame con il territorio”.

In un periodo storico durante il quale prevale la musica digitale, da smartphone in grado di caricare e scaricare un numero pressoché illimitato di generi e autori, le bande contribuiscono “alla diffusione della conoscenza e della pratica musicale tradizionale. Le formazioni musicali popolari e amatoriali – osserva ancora la senatrice del Pd – sono, però, abbastanza trascurate, non sono adeguatamente valorizzate e promosse e il più delle volte sopravvivono solo grazie alla generosità e alla spontaneità di coloro che ne apprezzano il valore culturale e sociale”.

La proposta di legge presentata a palazzo Madama, “riconosce, valorizza e tutela la funzione educativa e sociale della musica popolare e amatoriale bandistica, corale non professionistica e folclorica”.

Il Mibac, insieme al ministero degli Esteri e all’International Council of Organizations of Folklore Festivals and Folk Arts, sono chiamati a un impegno sinergico per la “diffusione della produzione musicale popolare nazionale all’estero”, favorendo programmi di scambi tra associazioni musicali popolari e amatoriali del nostro Paese e analoghe formazioni straniere.

Ma la musica popolare va adeguatamente celebrata, altrimenti la sua funzione rischia di perdersi. Per questo la legge propone che la terza domenica di maggio si festeggi la Giornata nazionale della musica popolare e amatoriale. Nel provvedimento sono inoltre previste delle agevolazioni economiche e un finanziamento.

Le associazioni musicali popolari e amatoriali potranno beneficiare di un contributo annuo massimo di 3.000 euro; di agevolazioni tariffarie fino al 50% per i trasporti ferroviari, aerei e marittimi; dell’Iva agevolata al 4% per l’acquisto di attrezzature, materiali e strumenti.

Il ddl prevede infine un Fondo con una dotazione di 150 mln di euro annui, alimentato dal programma ‘Fondi di riserva e speciali’ del Ministero dell’Economia.

Ma quante bande musicali esistono oggi in Italia? Il sito specializzato Bandamusicale.it, ne ha registrate 2.244 su tutta la Penisola: in Lombardia ce ne sono 372, in Sicilia 292 e nel Lazio 220.

Per considerare un’associazione “musicale, popolare e amatoriale”, vi sono dei requisiti minimi: almeno venti elementi in uniforme o costume tradizionale, associazioni senza fini di lucro, programma annuale con un numero-base di sei esibizioni, disponibilità di una sede idonea per le attività di insegnamento e di esercitazione, direzione artistica affidata a un professore di musica diplomato al Conservatorio o a un Istituto superiore di studi musicali e coreutici e il riconoscimento quale ‘formazione di interesse locale’ conferito dal consiglio comunale.