Dalle borse, al rimborso dei libri di testo: così le Regioni «spingono» il diritto allo studio

da Il Sole 24 Ore

Dalle borse, al rimborso dei libri di testo: così le Regioni «spingono» il diritto allo studio

di Francesca Malandrucco

Sui “pacchetti scuola” per garantire il diritto allo studio agli studenti della scuola dell’obbligo che hanno alle spalle famiglie con un reddito basso, dalle borse di studio al rimborso per le spese dei libri, le regioni si muovono in ordine sparso. E se c’è chi, come nel caso della Toscana, dell’Emilia Romagna o della Lombardia, si è mosso in anticipo, velocizzando le procedure per permettere alle famiglie di accedere ai finanziamenti per l’anno scolastico 2016-2017, altre regioni stanno ancora chiudendo i conti per l’anno scolastico 2015-2016.

Il sistema degli incentivi
La Toscana, con una delibera di giunta approvata nell’aprile scorso, ha rivisto il sistema di erogazione degli incentivi economici agli studenti con un reddito Isee inferiore ai 15mila euro l’anno, anticipando i tempi. Le domande per accedere agli incentivi del “pacchetto scuola” per il prossimo anno scolastico, potranno essere presentate subito a partire da questo mese direttamente ai comuni incaricati di adottare l’avviso pubblico per l’erogazione dei fondi secondo lo schema di bando unificato regionale. Gli esiti delle graduatorie si conosceranno già a fine ottobre, affinchè le famiglie destinatarie degli incentivi ricevano i fondi entro l’anno. Le risorse complessive destinate dalla Toscana al diritto allo studio per il prossimo anno scolastico ammontano a 2,5 milioni di euro. I requisiti per accedere al pacchetto scuola vanno dal reddito Isee, non superiore ai 15.000 euro (che salgono a 20.000 euro nel caso degli studenti delle scuole secondarie superiori residenti nelle isole minori), a quelli anagrafici o di merito. In Lombardia, poi, i termini per richiedere la dote scuola 2016-2017, che prevede contributi per l’acquisto di libri di testo e il buono scuola, scadranno il 30 giugno. Anche in Emilia Romagna, per accelerare i tempi di erogazione delle risorse pubbliche destinate al diritto di studio, le domande per ricevere il contributo per i libri di testo delle scuole secondarie di I e di II grado per l’anno scolastico 2016-2017 dovranno essere presentate dal 1 al 30 settembre, ma esclusivamente on line. Le modalità saranno diffuse nelle prossime settimane dall’Usr, dai comuni e dalle scuole stesse. La soglia Isee richiesta, in questo caso, non deve superare i 10.632,94 euro.

Il rimborso dei libri di testo
Spostandoci al sud, stessa soglia Isee anche per le famiglie che hanno diritto al rimborso dei libri di testo per il prossimo anno scolastico in Puglia. In questo caso l’amministrazione regionale ha previsto che le domande vengano presentate entro il 27 agosto alle scuole che, a loro volta, avranno poi tempo fino al 10 settembre per inoltrarle ai comuni di residenza degli alunni. In Veneto, invece, la scadenza da ricordare per le famiglie è quella del 30 settembre. In questo caso, però, le domande per i rimborsi si riferiscono al “buono scuola” per l’anno scolastico appena concluso, il 2015-2016 (2,5 milioni di euro di contributi pubblici). Per il buono libri 2016-2017 bisognerà aspettare il secondo semestre dell’anno scolastico. Nell’anno scolastico 2015-2016 la regione Veneto ha complessivamente erogato 3,5 milioni di euro per il rimborso libri a 20106 famiglie.

Il coinvolgimento degli enti locali
In Friuli Venezia Giulia per richiedere i contributi per il diritto allo studio del prossimo anno scolastico bisognerà aspettare gennaio 2017, quando verranno pubblicati i bandi sia per il trasporto scolastico e l’acquisto dei libri di testo, sia per gli assegni destinati agli studenti a basso reddito. Infine nel Lazio, la giunta regionale sta per approvare il piano annuale per il diritto allo studio scolastico 2016-2017. Una parte delle risorse saranno trasferite ai comuni e serviranno, ad esempio, a coprire le spese per la fornitura di libri di testo e di materiale didattico agli studenti del primo ciclo di istruzione, per interventi a favore delle fasce sociali più disagiate o per gli assegni di studio riservati agli alunni delle scuole secondarie superiori. La rimanente parte, invece, verrà gestita direttamente dalla regione per finanziare progetti ad hoc.