Per chi suona la campana degli Esami

PER CHI SUONA LA CAMPANA DEGLI ESAMI di Umberto Tenuta

CANTO 680 PER CHI SUONA LA CAMPANA DEGLI ESAMI?

Per chi ha la responsabilità di far nascere alla condizione umana i figli di donna.

 

Nascono immaturi.

Nascono immaturi i figli di donna.

A differenza dagli animali i figli di donna nascono immaturi, bisognevoli di una seconda gestazione.

Bisognevoli di una gestazione nel grembo culturale che sola li fa nascere alla condizione umana.

Uomini si diventa solo attraverso l’educazione.

Forse su questo non si riflette abbastanza quando ci si trova dinanzi a delitti efferati di individui che di umano hanno solo le sembianze.

Non sono esseri umani quelli che uccidono i loro simili.

Sono animali.

Sono bestie!

Figli di donna non educati.

Ed allora li si manda negli istituti di rieducazione o nelle carceri, che hanno funzione rieducativa.

Le carceri educano coloro che la scuola non ha educato!

Ecco, la scuola ha una funzione educativa.

Una funzione umanizzante.

La funzione di rendere i figli di donna umani, responsabili, autonomi.

Ebbene, ora li esaminate, i vostri alunni, gli alunni che hanno frequentato le scuole per essere umanizzati, per essere resi autonomi, capaci di operare responsabilmente.

Ebbene, voi li esaminate, voi li giudicate, voi li condannate.

Li condannate, perché non hanno avvertito la responsabilità di studiare.

Sì, non si sono impegnati, non hanno capito, non hanno compreso le vostre lezioni.

Sono degli irresponsabili!

Sì, sono degli irresponsabili.

Sono degli irresponsabili, perché voi non li avete responsabilizzati.

Sono degli irresponsabili, perché voi non siete stati capaci di responsabilizzarli, di renderli autonomi, di renderli capaci di comprendere ciò che è il loro bene.

Noi docenti dovremmo stracciarci le vesti!

Dovremmo versare lacrime amare.

Dovremmo chiedere perdono ai giovani ai quali non abbiamo garantito la nascita alla condizione umana.

Noi docenti dovremmo versare fiumi di pianti.

Noi docenti.

E non gli studenti!

<<Così va spesso il mondo… voglio dire, così andava nel secolo … VENTUNESIMO>> (Alessandro Manzoni, I Promessi sposi).