Dichiarazione su rinuncia bonus

Nel corso del presente anno scolastico è stato costituito nel nostro Istituto Scolastico, come
richiesto dalla Legge 107/2015, un comitato di valutazione. Del comitato di valutazionefanno
parte tre colleghe che sono state espressione del collegio dei docenti e che hanno svolto con
competenza e abnegazione il loro ruolo, assumendo il gravoso compito di stabilire, insieme
agli altri membri, i criteri finalizzati alla valutazione del merito per l’assegnazione
dell’eventuale bonus premiale: a loro va il nostro ringraziamento per essersi spese
generosamente nella ricerca di criteri che si rivelassero, nei limiti stessi imposti dalla norma,
quanto più equilibrati e condivisibili.
Corre l’obbligo di ringraziare anche il nostro dirigente per il rispetto e la totale assenza di
preconcetti con cui si è approcciato alle idee e alle proposte delle colleghe.
Lungi quindi dal voler prendere le distanze dall’ottimo lavoro finora svolto dal comitato, ci
sentiamo tuttavia, in dovere di denunciare il pericolo insito nel principio del cosiddetto
“bonus premiale”. Lo scorso anno TUTTI, COMPATTI, abbiamo lottato contro la possibilità di
accettare pratiche di valutazione che, piuttosto che mettere al centro la crescita culturale e
civile degli studenti, prediligono, di fatto, logiche di tipo individualistico, competitivo e paraaziendale.
Logiche di questo tipo non producono alcun valore reale al di fuori di quello banalmente
economico, e finiscono per ostacolare, invece, la possibilità di concepire l’idea stessa di
“valore” in termini relazionali, sociali ed etici.
Tali logiche, pur appellandosi ipocritamente alla “cooperazione”, di fatto svuotano di senso le
pratiche cooperative veramente virtuose all’interno della scuola, introducendo il germe di un
merito vissuto non come contributo alla crescita della comunità, bensì come profitto
personale.
Logiche di questo tipo avvelenano la vita sociale di un Istituto, creando inutili e disfunzionali
gerarchie all’interno del corpo docente, le cui prestazioni e le cui buone pratiche vengono solo
nominalmente premiate e valorizzate, ma di fattosono profondamente svilite.
Si continua l’erosione sfacciata della dignità del lavoro in generale e dell’insegnamento in
particolare, aggirando gi articoli della costituzione che li difendono: si inventa appunto un
“MERITO” da premiare al di là di quanto previsto da un contratto collettivo ormai fossilizzato,
al quale dovrebbe spettare legittimamente e in modo democratico e trasparente, la funzione
di regolare la remunerazione. Anche qui l’aziendalismo più sfrenato: dovremmo farci
imprenditori di noi stessi, pubblicitari dei nostri metodi “all’ultimo grido”, tour operator sul
territorio, demagoghi del sei politico, aspettando grati una benevola mancia, dimenticando
che abbiamo diritto ad aumenti ben più consistenti per TUTTI attraverso il rinnovo del
contratto.
La Scuola come istituzione, per noi è un valore supremo che va tutelato dai pericoli della
deriva neoliberista, ormai in atto, che rischia di snaturarla ed umiliarla assieme ai suoi attori
principali:alunni e docenti.
Per questi motivi, noi, firmatari del presente documento, al fine di manifestare il nostro
disagio e dissenso, ci impegniamo a non inoltrare domanda per accedere al Bonus di merito.
Villabate, 27 giugno 2016
Seguono le firme di 50 docenti su complessivi 75 della Scuola Secondaria di Primo grado “P.
Palombo”, di Villabate (PA)