Cellulare in classe? Giammai. Presidi e prof scrivono a Giannini

da La Tecnica della Scuola

Cellulare in classe? Giammai. Presidi e prof scrivono a Giannini

Sarebbe facile dire: noi l’avevamo detto. Più che noi il nostro sondaggio al quale oltre duemila docenti avevano partecipato, esprimendo il loro netto rifiuto al cellulare in classe, seppure, come ventilava il sottosegretario Davide faraone, a fine didattico.

Arriva, come riferisce La Repubblica, da parte dei  docenti e dei presidi del Gruppo di Firenze per la scuola del merito una petizione che raccoglie 2 mila firme (poco meno dei partecipanti al nostro sondaggio) da tutta Italia per dire “No” alla proposta di Faraone.

“Tutto è iniziato qualche giorno fa, quando il sottosegretario Davide Faraone ha annunciato l’intenzione di abolire il divieto di usare i telefonini in classe – spiega il coordinatore del Gruppo- la misura era stata introdotta dal ministro Giuseppe Fioroni, che giustamente si preoccupava di evitare motivi di distrazione e di disturbo. Ora non comprendiamo le ragioni di questa inversione di rotta”. Il rischio è che si arrivi a una “disattenzione di massa”: i telefonini “distraggono, vengono usati per copiare, per giocare o, peggio ancora, per prendere in giro compagni e professori”.

E insieme alle firme non sono mancati i commenti di coloro che hanno sottoscritto la petizione. “Quale potrebbe essere l’utilità didattica di permettere l’uso del cellulare in classe? L’uso dello smartphone distrae e impedisce una reale partecipazione degli studenti alla vita scolastica. Firmo per il bene degli alunni, perché l’uso del cellulare in classe è una forma di maleducazione. I ragazzi postano i filmati sui social, copiano le verifiche, giocano e messaggiano tra loro”.