Chiamata docenti: ferie ridotte per dirigenti e amministrativi

da La Tecnica della Scuola

Chiamata docenti: ferie ridotte per dirigenti e amministrativi

C’è attesa per le “Linee Guida” in materia di chiamata dagli albi territoriali che il Ministero dovrebbe emanare nella giornata del 18 luglio.

A “trepidare” per il provvedimento sono un po’ tutti.
I sindacati aspettano di vedere se davvero verranno mantenute le promesse dello staff politico di Davide Faraone secondo cui le linee guida faranno riferimento in larghissima misura all’accordo politico dei giorni scorsi (Faraone e il suo capo segreteria Campione parlano persino di percentuali e dicono che l’accordo è valido per un buon 90%).
I docenti, soprattutto i più direttamente interessati (assunti con le fasi B e C e neossunti del concorso in atto), aspettano di capire come potranno “confezionare” il proprio curriculum e quali titoli culturali e professionali potranno far valere.
Ma anche i dirigenti scolastici e gli uffici delle segreterie stanno aspettando il provvedimento che – secondo le prime informazioni – dovrebbe contenere anche un cronoprogramma preciso e stringente.
Già da subito i dirigenti scolastici dovranno pubblicare nel sito internet della scuola l’elenco dei posti da coprire e i requisiti richiesti che, è bene precisarlo, dovranno essere del tutto coerenti con il Piano triennale dell’offerta formativa approvato dal consiglio d’istituto.  E non sarà una operazione né facile né priva di possibili errori.
E poi bisognerà esaminare le proposte dei docenti con tutti i problemi che questa fase comporterà anche perchè ci sarà una quota significativa di docenti che potrà avanzare la propria candidatura solo a settembre (si tratta dei vincitori del concorso 2016).
Insomma, a partire dai prossimmi giorni dovranno tutti lavorare per far sì che a settembre tutto funzioni regolarmente.
Senza dimenticare che normalmente a luglio e ad agosto nelle segreterie si lavora a ranghi ridotti. Non è quindi da escludere che più di un dirigente e di un DSGA debba interrompere le proprie ferie per rientrare al lavoro. Ed è uno dei motivi per cui in molti stanno già mugugnando e protestando.