Concorsone, già bocciati metà dei prof

da la Repubblica

Concorsone, già bocciati metà dei prof

Scuola, in alcuni casi più posti a disposizione che promossi. Si rischia di partire con migliaia di supplenze Scontro tra il ministero e i sindacati: “C’è troppa impreparazione”. “Non è vero, ci vogliono precari a vita”

Corrado Zunino
ROMA.
Una selezione dura, al concorso per docenti. Metà dei candidati — stima prudenziale — non ha passato l’esame. E le prime bocciature si avvertono in quelle classi che hanno già iniziato le prove orali. I dati definitivi a settembre, ma quelli che emergono dagli Uffici scolastici regionali sono indicativi. E preoccupanti.
Lombardia, classe di insegnamento B12 (laboratorio di Scienze e Tecnologie chimiche): 68 candidati, solo 7 ammessi alla prova orale. Lettere, medie e superiori, sempre in Lombardia: 1.894 presentati, 572 promossi (un terzo). Liguria, cattedra di Lingue e Culture straniere per le medie: 98 allo scritto, solo 27 andranno all’orale, con voti bassi. «Fior di docenti segati, commissione impreparata», dicono i protagonisti. Emilia Romagna, su 37 candidati per i laboratori di scienze e tecnologie meccaniche, 16 sono stati ammessi alla prova orale. Tredici su 29 in Toscana, per le scienze. Undici su 22 in Campania per l’italiano. In Puglia, Filosofia e Scienze umane, 10 passati su 27 e 68 su 288 in Lingue. Sul sostegno, in Piemonte 130 hanno superato lo scritto (su 333). Filosofia e Scienze umane in Calabria si è chiusa con nessun promosso su 23. Sempre in Calabria, numeri bassissimi nelle discipline letterarie: 95 su 320. Solo il 23 per cento è passato sul sostegno. In Sicilia, il 70 per cento dei bocciati: le due domande in lingua straniera hanno abbattuto candidati, come ha rivelato l’Ufficio scolastico. In Sardegna, per il sostegno di primo grado, si erano presentati quattro candidati: ne è passato uno.
Poi, certo, ancora sul sostegno in Friuli Venezia Giulia il 98 per cento è stato promosso e così il 90 in Emilia Romagna. Nel Lazio il 70 per cento ha superato la prova di Matematica, ma la media nazionale è decisamente bassa. Il monitoraggio Precari Mida-Cgil parla di un 60 per cento di non ammessi, il Miur rettifica nel 47 per cento sia sui posti comuni che sul sostegno. Uno su due che non passa, comunque, è un dato da allarme.
«Spesso i commissari testimoniano mancanza di qualità del candidato», rivelano al ministero dell’Istruzione. Dalle commissioni che hanno già affrontato gli orali rimbalzano risposte già leggendarie. La fine della Prima guerra mondiale? «Con la bomba di Hiroshima», ha dichiarato una candidata. Che cosa fare quando un ragazzo con assistenza sul sostegno dà segni di difficoltà? «Farlo uscire dalla classe perché gli altri devono poter andare avanti», avrebbe detto un altro.
Anche sintassi e grammatica delle nuove generazioni di docenti precari zoppiccano, ma per spiegare compiutamente le bocciature a raffica bisogna affiancare all’ipotesi impreparazione un altro elemento: le commissioni esaminatrici. Ora, guidate da docenti universitari, troppo severe, ora inadeguate (con la presidenza affidata a insegnanti con meno di cinque anni di servizio o a pensionati). Tra i dirigenti del Miur gira una terza ipotesi: alcuni presidenti contrari alla Buona scuola renziana avrebbero trovato nelle bocciature in serie l’ultimo modo per mettere in difficoltà il sistema.
E il sistema, se questi resteranno i numeri, in difficoltà ci andrà. Ricordiamo. Domande di partecipazione165.578, posti messi a bando 63.712. Uno su tre ce la farà. Ma in molte classi di concorso, in molte regioni, ci sono meno docenti rispetto ai posti disponibili. In Calabria 346 cattedre per i 95 ammessi all’orale in Lettere. Andranno riempite, come al solito, con le supplenze. In Puglia 126 posti a concorso in Lingue, solo 68 i candidati passati. In Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia i posti vacanti non saranno coperti. In Emilia sarà vuoto il 14 per cento delle cattedre, in Liguria il 10. Il Gruppo Mida precari: «Selezione durissima perché allo Stato conviene tenerci precari».