Insegnanti “sparite” dal sistema informatico. Ma ci sono centinaia di altri casi

da La Tecnica della Scuola

Insegnanti “sparite” dal sistema informatico. Ma ci sono centinaia di altri casi

«Anche nei movimenti delle scuole d’infanzia e delle primarie ci sono stati errori gravi, con assegnazioni di sedi a persone con punteggi inferiori rispetto ad altri colleghi. La scomparsa di docenti dal sistema ancora ci mancava». Due insegnanti donne, quarantenni,  con anni di precariato alle spalle, neoassunte lo scorso anno dalla GaE  in fase C del piano straordinario di assunzioni hanno dovuto registrare , racconta l’edizione toscana di Repubblica, questa singolare scomparsa.

A denunciare l’accadimento è la segretaria Cisl scuola Toscana nord, che si appresta ad andare in provveditorato per avviare la conciliazione. «Il trasferimento era obbligatorio per avere l’ambito, ma non risultano assegnate ad alcun ambito della fase C della mobilità. I loro nomi non sono presenti né a Pistoia, né in Toscana o in Italia. Le due insegnanti sono bloccate dall’errore del sistema e quindi doppiamente beffate, perché in questi giorni scadono le domande per la chiamata diretta, e non possono presentare il proprio curriculum vitae alle scuole medie».

E se questa è una situazione vissuta con forte disagio dalle due docenti, non bisogna scordare che «Ce ne sono un centinaio a livello nazionale. Ma alla pubblicazione degli esiti della mobilità non si sono ritrovate assegnate ad alcuno. Per un errore di un sistema fatto entrare in funzione troppo in fretta dal Miur i loro nomi sono andati perduti. I colleghi con eguale punteggio hanno avuto un posto di docenza in provincia. Per loro dovremo avviare una conciliazione, confidando in una soluzione positiva prima dell’inizio dell’anno scolastico. Sono docenti entrate in ruolo a settembre 2015 dopo anni di precariato».

«Per la bramosia di portare a compimento la legge 107 – sostiene l’esponente della Cisl-Scuola – il Ministero si è intestardito nel mettere subito in funzione il nuovo sistema che regola la mobilità del personale della scuola. La nostra proposta era quella di portare a termine il tutto in due – tre anni, perché abbiamo dovuto far fronte a trasferimenti su fasi diverse. I dati si sono intrecciati, causando grossolani errori, già emersi negli esiti della mobilità della scuola primaria. E ora anche sulla secondaria di primo grado. Sembra che il Miur abbia capito di dover aggiustare il tiro, ma ci troviamo di fronte a un lavoro arduo. Per queste due insegnanti, ad esempio, dovremo capire se c’erano posti su Pistoia – una titolarità, un potenziamento o altro – I colleghi con analogo punteggio lo hanno avuto, ma loro stanno vivendo con molto disagio questa situazione. E credo ci sia da capirle».