Scuola, allarme sostegno bocciati la metà dei prof

da Il Messaggero

Scuola, allarme sostegno bocciati la metà dei prof

Il sostegno era e resta precario. Troppi docenti bocciati al concorso: i posti disponibili non saranno coperti

Il sostegno era e resta precario. Troppi docenti bocciati al concorso: i posti disponibili non saranno coperti. E sull’impreparazione dei candidati il ministero dell’istruzione annuncia controlli per stanare eventuali furbetti del sostegno. Un settore delicato a cui il Miur ha riservato 5.766 posti sui 63.712 complessivi messi a bando nel concorso che da fine aprile coinvolge migliaia di docenti. Ma, dalle prime convocazioni all’orale, sembra che almeno un posto su 3 resterà vacante. Il motivo? Da un lato le bocciature del 50% dei candidati, dall’altro il numero dei posti disponibili che in alcune zone è superiore al numero dei partecipanti. E allora da settembre, al fianco dei ragazzi con disabilità, torneranno ancora una volta i supplenti.
LA SITUAZIONEAd oggi, nelle scuole italiane, sono circa 240mila i ragazzi che necessitano del docente di sostegno e sono in costante aumento: per garantire la presenza di un insegnante ogni due studenti, quindi, nelle scuole ci sono 120mila docenti specializzati. Ma un quarto di loro è precario, poco meno di 30mila. Lo scorso anno il Miur decise di rafforzare il settore inserendo 6446 posti nel potenziamento del sostegno. Per poi aumentare le assunzioni con il concorso avviato a fine aprile. Ma alla selezione, giunta alle prove orali, sono rimasti in corsa ben pochi candidati. Il motivo? Le numerose e inaspettate bocciature incassate dai docenti nella prima prova, lo scritto. Troppe per un concorso riservato esclusivamente a docenti già abilitati, quindi presenti da anni nelle scuole con supplenze anche annuali. «Non c’è correlazione ha spiegato ieri il ministro Stefania Giannini ribadendo la correttezza della selezione – e non deve esserci in una prova selettiva, tra numero di posti disponibili e numero di candidati che arriveranno all’orale». E così nella scuola materna, ad esempio, in Piemonte rispetto ai 97 posti messi a bando e ai 194 presenti alla prova, il 67% non ha superato la prova: accedono all’orale solo 66 docenti e quindi resteranno vuoti 31 posti. In Sicilia, per i 26 posti disponibili, si sono presentati in 143 ma hanno passato la prima prova solo in 41. Oltre 100 quindi i respinti. Alla scuola elementare nel Lazio per i 553 posti disponibili arrivano all’orale in 416, dopo una bocciatura del 45%, in Piemonte non ha superato lo scritto il 60% dei candidati e per 378 posti ci sono solo 130 candidati all’orale. In Liguria saranno 86 i docenti all’orale per 132 posti disponibili dopo la mancata ammissione del 25% dei candidati mentre in Calabria e Basilicata le bocciature hanno sfiorato l’80% portando all’orale 54 candidati per 73 posti. In Abruzzo e Molise la stroncatura al primo sbarramento ha interessato oltre il 74% dei candidati e in Sardegna, dove in 65 arrivano all’orale per aggiudicarsi 65 posti, il 41%. Alle medie accade che in Piemonte sono ancora in corsa 44 professori per 133 posti, in Emilia Romagna 16 per 33 cattedre, in Sardegna solo un docente per 18 posti. «Il concorso sul sostegno – spiega Marco di Pirro del Coordinamento Nazionale Tfa – avrebbe dovuto garantire l’accesso al ruolo per docenti, abilitati con Tfa e specializzati sul sostegno, già doppiamente selezionati su organico di diritto e valutati in itinere e con prova finale. Un’opportunità di stabilizzazione e di continuità didattica sul sostegno che è stata ampiamente vanificata da questo concorso».
CACCIA AI FURBETTIMa al ministero di viale Trastevere si stanno analizzando i dati per capire da dove provengano i candidati più impreparati e trovare così eventuali scuole poco formative, utile solo a collezionare titoli: «Stiamo attivando un monitoraggio per capire da dove provengano i bocciati al concorso per il sostegno, perché vogliamo analizzare il fenomeno e vederci chiaro. Vogliamo capire se è possibile fare dei distinguo tra la preparazione universitaria e magari corsi più o meno seri, ai quali ci si è affidati per ottenere una scorciatoia per l’immissione in ruolo. Un monitoraggio di estrema importanza, soprattutto alla luce del lavoro per la delega al sostegno. La formazione degli insegnanti di sostegno deve essere specifica e rigorosa. Si tratta di una categoria di insegnanti cui spetta un ruolo di responsabilità non indifferente e per questo stiamo strutturando un percorso di formazione iniziale e continua che garantisca qualità e basi solide per una reale inclusione scolastica». Ma, oltre alle bocciature, va rilevata anche una mancanza di candidature in varie regioni: in Veneto e Friuli Venezia Giulia erano 58 i candidati iniziali, ora ridotti a 57 dopo una bocciatura allo scritto, per 128 posti, in Liguria 16 candidati per 17 posti, in Lombardia addirittura per 378 posti si sono presentati in 72 ora ridotti a 57. Alle superiori stesso deficit. In Emilia Romagna, ad esempio, per 64 posti si sono presentati 58 candidati ora ridotti a 50. In Friuli sono 20 i professori disponibili. E tra un mese si torna in classe.
Lorena Loiacono