I. Garramone, Alveare d’arenaria

Alveare d’arenaria, raccolta di poesie di Ione Garramone, Villani editore 2016

di Mario Coviello

 

garramone“ E’ il tuo villaggio che ti concede il potere universale” afferma Lev Tolstoi. E “ Tutti noi siamo figli di molte cose. Il paesaggio e la natura sono una di queste. Essi entrano nel nostro spirito e s’impastano con quello al punto che non sappiamo dove sia il confine tra noi e loro…” scrive in “ Le sorelle boreali” Carlo Sgorlon. Il libro di poesie “Alveare d’arenaria” di Ione Garramone,Franco Villani editore, è la prima pubblicazione di una giovane poetessa che racconta il paese d’origine Pietrapertosa, uno dei cento borghi più belli d’Italia perché scavato nella roccia nelle Dolomiti lucane, famoso nel mondo per “ Il volo dell’aquila” , il ponte tibetano, le strade ferrate. Un luogo dell’anima che non potete perdere se venite in Basilicata anche perché è a meno di un’ora da Matera.

I versi della Garramone raccontano il paese, origini, radici,tempo,infanzia,giochi,fiabe. E ancora rocce, cieli, nibbio, gatti. E soprattutto donne, donne che sono pietre preziose, intessute di fili di cielo e ferro di ruggine, donne che raccontano storie di principesse con il sole davanti e la luna dietro, che danzano antiche ballate al tamburo dell’acqua, che lavano i panni alla fontana del paese, quella del Tuvolo, con pezzi di sapone fatto in casa , in una vasca che si chiude con pietre e stracci per spruzzi e giochi.

E bambini che giocano nei vicoli, che succhiano giuggiole e caramelle all’anice, leccano cremini e ghiaccioli, che dimenticano fru fru alla vaniglia che si sbriciolano nelle tasche, divorano pane bagnato e zucchero, padroni assoluti del tempo lento d’estate, quando “ il mondo era perfetto e piccolo/confinava lì vicino/dove arriva lo sguardo..”

Ione Garramone racconta il tempo delle vacanze, quello d’estate lento,senza impegni.

Franco Villani, l’editore, nella sua preziosa introduzione alla raccolta, ricorda con Pavese “ Un paese ci vuole, non fosse altro per il gusto di andarsene via.”

E Pietrapertosa nelle poesie di Ione Garramone è donna “ Odalisca di pietra” gravida come la Madonna di Matera che allatta il suo bambino ed è in “ Specchi liquidi” roccia bagnata, viso di rughe con occhi che sono “ rivoli di specchi liquidi…”

Pietrapertosa è Piazza Plebiscito con il bar e la sua vita nei vari momenti della giornata, bar e piazza dei bambini di giorno e dall’imbrunire dei lavoratori che annegano la fatica nel fumo della sigaretta, nel tresette bagnato da vino nero. E’ il castello, regno del nibbio, roccia calda e bagnata dalla pioggia. E’ Via Nuova,Paschiere,Arabata. E’ “ la strada buia che geme con i latrati dei cani “.

E Ione si trattiene dietro i vetri della finestra, rigata dalla pioggia, ascolta, medita, forse fa bilanci di vita.

Pietrapertosa sono le Dolomiti lucane “ Profilo nero di giganti/ che dormono/respirando le stelle.” Pietrapertosa è silenzio, silenzio che permette di ascoltare gli alberi, il vento.

La poesia evocativa e soggettiva di Ione Garramone si dipana in versi piani,meditati. Dopo aver cantato Pietrapertosa, Ione allarga il suo orizzonte e nella seconda parte della raccolta racconta la sua “ Terra d’estate”, che odora di ginepro, e di stoppie bruciate, di pinete che corrono verso il mare, e dedica due ritratti ad altri due paesi dell’entroterra lucano, Grottole , dalla “ cattedrale sventrata” tra nere cornacchie e magnolie fiorite e a Ferrandina che diviene la foto di una classe vivace che un maestro a stento controlla.

La chiusa del libro è dedicata con due poesie a Matera, così simile a Pietrapertosa, Grottole e Ferrandina e così diversa, unica.

Ione Garramone con “ Cieli” dedica le sue poesie a tutti i pietrapertosani …” e tutti noi che come loro siamo capaci di vivere “ di albe e di tramonti ” la ringraziamo per la sua poesia che ci conferma e ci consola.

Ione Garramone è Nata a Pietrapertosa nel 1965, vive a Potenza dove lavora come insegnante. Laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e in Scienze della Formazione Primaria, collabora con diverse associazioni culturali e ricopre la carica di presidente regionale dell’A.N.I.L.S. (Associazione Nazionale degli Insegnanti di Lingue Straniere). Sue poesie sono state pubblicate in alcune antologie letterarie. Nel 2011 riceve una Menzione di Merito e nel 2012 vince il 2° posto al Premio Nazionale di Poesia “Giulio Stolfi” (Rocce, La fontana del Tuvolo).Nel 2012 vince il 1° premio al Concorso Letterario Nazionale “Nuova Scrittura Attiva”-sezione poesia Rocco Scotellaro- di Tricarico con la poesia “ Pane e zucchero”, nel 2014 si classifica 4° con la poesia “Verso Matera a Primavera”.