Mobilità: Ci sono casi di fase D che hanno preceduto le ambizioni della fase C

da La Tecnica della Scuola

Mobilità: Ci sono casi di fase D che hanno preceduto le ambizioni della fase C

Anche se il Miur insiste nel sostenere la regolarità dei trasferimenti e il buon funzionamento dell’algoritmo che li ha elaborati, le contestazioni continuano ancora.

In particolare ci viene segnalato da più persone che in certi ambiti territoriali, molto richiesti, sono entrati come titolari di ambito docenti in fase D, mentre non sono stati soddisfatte le richieste avanzate da docenti della fase C.

Per fare degli esempi concreti, che anche i tecnici del Miur possono verificare, diciamo che nell’ambito 5 della Calabria, per la classe di concorso A019, è entrata una fase D, mentre sono rimaste esclusi i docenti della fase C che ne avevano fatto richiesta. La stessa cosa è successa, per la medesima classe di concorso nell’ambito 13 della Campania e nell’ambito 12 dell’Emilia Romagna. Di errori del genere per tutte le classi di concorso, pare ce ne siano a centinaia.

La domanda che ci poniamo è: “Come è possibile che in un ambito sia assegnata la titolarità ad un docente che si muove in fase D e negata a chi si muoveva nella fase C?”. Pare evidente che in questi casi l’algoritmo non ha rispettato la norma contrattuale che prevede la fase C precedente in ogni caso alla fase D.

Altri docenti lamentano di non avere avuto gli ambiti scelti nella domanda e di essere stati assegnati d’ufficio ad ambiti non richiesti, nonostante siano rimasti liberi posti per la loro classe di concorso negli ambiti indicati in domanda.

Un’altra anomalia riscontrata è quella dei docenti della fase C andati in esubero su scala nazionale. Infatti mentre risultano docenti andati in esubero e rimasti nell’ambito di attuale servizio con 18 punti, ci sono docenti con punteggi inferiori ai 18 punti e appartenenti alla stessa classe di concorso che hanno avuto assegnato d’ufficio un ambito su scala nazionale.

Ci piacerebbe sapere dal Miur se le anomalie suddette sono giustificabili normativamente e nel caso non lo fossero, quale potrebbe essere il motivo della loro esistenza. D’altronde se l’algoritmo, come dice lo stesso ministro Stefania Giannini, è corretto e funzionale, non si riesce a comprendere il motivo di così tante anomalie.