Radiografia del concorsone docenti: 20 mila posti rischiano di restare scoperti (uno su tre)

da tuttoscuola.com

Radiografia del concorsone docenti: 20 mila posti rischiano di restare scoperti (uno su tre)
Esclusivo: Tutti i dati, raccolti regione per regione, con i risultati già maturati e la proiezione degli esiti finali

Scarsità di candidati in alcune classi di concorso ed ecatombe di candidati alle prove (meno del 45% è stato finora ammesso agli orali; in Lombardia solo il 31%, e agli orali ci sarà un’ulteriore selezione): queste le cause che impediranno di coprire i posti previsti.

Su 175 mila candidati, tutti con abilitazione all’insegnamento, solo 40 mila o poco più saranno ritenuti meritevoli di salire in cattedra. Una situazione senza precedenti nella scuola, e probabilmente in tutta la pubblica amministrazione. Il paradosso è che per molte classi di concorso ci sarà un eccesso di candidati vincitori (soprattutto in Campania e Lazio), che però non potranno andare a insegnare nelle regioni dove i posti sono vacanti (soprattutto al Nord). A meno che il Governo non intervenga con un provvedimento di urgenza…

Inoltre il ritardo delle procedure (ad oggi oltre 300 procedure di concorso su 800, riguardanti oltre la metà dei candidati, non hanno completato le correzioni degli scritti e si concluderanno dopo il termine ultimo del 15 settembre 2016) farà sì che nell’anno scolastico che sta per iniziare sarà assegnato un maggior numero di posti (stimabili in circa 4 mila) alle graduatorie ad esaurimento, e se esaurite si dovrà ricorrere a supplenze annue con docenti precari chiamati dalle graduatorie di II fascia. E in alcuni casi, ironia del destino, potrebbero essere chiamati alla supplenza docenti appena bocciati nel concorso.

Sul principio che per salire in cattedra si debbano possedere requisiti stringenti c’è un consenso diffuso. Ma lo spaventoso tasso di selezione che sta emergendo lascia sorpresi, soprattutto se si considera che per partecipare a questo concorso era richiesta l’abilitazione all’insegnamento. Chi sono le persone che hanno scelto negli ultimi 15-20 anni di insegnare e come si sono formate? Inutile nascondersi dietro un dito. Finché l’insegnamento non tornerà ad essere una prima scelta mancherà il presupposto principale per tenere alto il livello qualitativo della scuola italiana. E affinché ciò accada andrebbero ridisegnati il profilo della professione docente, le condizioni di lavoro ed economiche, il percorso di carriera. Nel dossier di Tuttoscuola (www.tuttoscuola.com) alcune proposte.

 Sommario:

1. Premessa. “Docenti (preparati) cercansi”

2. Il concorso fuori tempo massimo. Rush finale per contenere il ritardo

3. Non ha superato lo scritto finora il 55% dei candidati. E la selezione diventerà ancora più severa

4. Le conseguenze: il concorso non coprirà tutti i posti

5. Posti vacanti e concorsi non conclusi: cosa succederà a settembre?

6. Le previsioni per le procedure concorsuali ancora in alto mare

7. Un terzo dei posti senza vincitore: il concorso è bandito per 63 mila posti, ma lo vinceranno in poco più di 40 mila

 

1. Premessa. “Docenti (preparati) cercansi”

23. Sono i giorni che mancano al termine ultimo per le assunzioni a tempo indeterminato per l’anno  scolastico 2016-17, fissato per il prossimo 15 settembre. Entro lo stesso termine devono essere chiuse le graduatorie del concorsone per docenti, per evitare lo slittamento di un anno dell’entrata in servizio dei vincitori. La corsa contro il tempo per far trovare agli studenti italiani i docenti di ruolo in cattedra sin dall’inizio delle lezioni continua, e si fa sempre più affannosa mano a mano che diventa chiaro che, per una serie di fattori, non tutti prevedibili e gestibili, l’obiettivo di stabilizzazione non sarà pienamente raggiunto.

A poco più di tre settimane da questa scadenza fondamentale, qual è la situazione del concorso per docenti previsto dalla legge sulla Buona scuola, bandito a febbraio scorso per 63.712 posti?

I risultati che stanno emergendo dall’accurato “check up” effettuato da Tuttoscuola prefigurano una situazione solo un anno fa impensabile, poi in parte temuta via via che si accumulavano ritardi e inceppamenti nella “macchina” del concorso, ma fino ad oggi del tutto inattesa nelle proporzioni in cui si sta manifestando: nonostante la sovrabbondanza di docenti precari che premono da anni per salire in cattedra con un posto fisso, quasi un terzo dei posti messi a concorso dal Ministero dell’istruzione – da più parti ritenuti al momento del bando insufficienti per risolvere lo storico problema del precariato scolastico – rischiano di restare vacanti. Come dire che la risposta al cartello “Docenti cercansi” esposto davanti alla scuola italiana sia un finora impronosticabile “Non pervenuti”. Non che mancassero gli aspiranti (si sono cimentati in 175 mila), ma la maggior parte non è stata o non sarà giudicata (giustamente o meno, non spetta a noi, né saremmo in grado di dirlo) all’altezza.

 

2. Il concorso fuori tempo massimo. Rush finale per contenere il ritardo

Il termine per approvare definitivamente le graduatorie di merito dei concorsi e procedere alle nomine in ruolo dei vincitori, è stato fissato dalla legge 89/2016 al 15 settembre 2016. La norma ha così disposto in via straordinaria a fine maggio, per far fronte al ritardo che stava maturando nelle operazioni prodromiche all’avvio dell’anno scolastico: “1. Per l’anno scolastico 2016/2017, le assunzioni a tempo indeterminato del personale  docente della scuola statale sono effettuate entro il 15 settembre  2016.  … Le funzioni connesse all’avvio dell’anno scolastico e  alla nomina del personale docente attribuite ai dirigenti territorialmente competenti del Ministero dell’istruzione,  dell’università  e  della ricerca sono conseguentemente prorogate al 15 settembre 2016.

2. Per il concorso … il triennio di validità  delle  graduatorie, se approvate entro il 15 settembre 2016, decorre dall’anno scolastico 2016/2017”. 

Ma lo spostamento dei tempi previsto da quella norma non sarà sufficiente.

Solo alcuni concorsi minori (ad esempio, la B03-Laboratori di fisica del Veneto) con un numero molto ridotto di candidati si sono già conclusi con l’approvazione delle graduatorie finali di merito, ma la maggior parte dei concorsi, superato ormai ferragosto, è ancora a metà delle procedure e addirittura alcuni concorsi, come ad esempio tutti quelli per i posti comuni di scuola dell’infanzia e di scuola primaria, che coinvolgono più della metà dei candidati (101 mila su 175 mila), certamente si concluderanno ben oltre il termine utile del 15 settembre prossimo.

A causa dei tempi tecnici previsti dai bandi, è a rischio di concludersi fuori tempo massimo anche una consistente parte delle 55 tipologie di concorso che prevedono, oltre alle ordinarie prove scritte e orali, anche una prova pratica che, in molti casi, è tuttora in corso.

Per capire quanto pesi la “spada di Damocle” dei tempi tecnici, occorre ricordare che dalla comunicazione dell’esito della prova scritta (e pratica) devono decorrere venti giorni prima di dare avvio alla prova orale. A prova orale conclusa, la commissione deve valutare i titoli dei candidati e predisporre la graduatoria di merito che consegnerà all’USR per l’ufficializzazione.

Si può, quindi, ritenere che ferragosto abbia rappresentato lo spartiacque per concludere in tempo utile i concorsi. Le comunicazioni di ammissione agli orali che arriveranno dopo quella data decreteranno quasi certamente, infatti, il superamento del limite del 15 settembre proprio a causa dei venti giorni che dovranno intercorrere prima dell’inizio dei colloqui e dei successivi giorni necessari per l’effettuazione degli orali, la valutazione dei titoli e l’approvazione delle graduatorie finali.

Quante sono le procedure concorsuali ormai in ritardo conclamato? Tuttoscuola le ha contate una ad una dai siti dei vari uffici scolastici regionali: sono oltre 300 le graduatorie di merito finali (esattamente 315) che arriveranno fuori tempo massimo (dopo il 15 settembre) e che saranno efficaci soltanto dal 2017-18. Tra di esse ci sono quelle più affollate della scuola dell’infanzia e primaria.

 

3. Non ha superato lo scritto finora il 55% dei candidati. E la selezione diventerà ancora più severa

Al problema del ritardo causato dal prolungamento dei tempi tecnici della macchina concorsuale, se ne sta aggiungendo un altro forse non previsto, almeno in questa entità: la fortissima selezione dei candidati, che alla linea di partenza erano quasi il triplo rispetto ai posti disponibili e che giunti a metà percorso (la prova scritta) si sono più che dimezzati, con un trend che porta addirittura alla bocciatura di 2 candidati su 3, se non peggio.

Le procedure concorsuali previste per l’espletamento di tutte le classi di concorso nei diversi Uffici Scolastici Regionali sono poco più di 800 (825). A ferragosto, secondo quanto pubblicato sui siti degli uffici scolastici regionali, sono 510 le procedure per le quali sono stati pubblicati gli elenchi dei candidati che, superati gli scritti (e le prove pratiche dove previste), sono stati ammessi agli orali. Quindi data la tempistica sopra descritta, solo il 62% o poco più dei vari concorsi banditi riuscirà a concludere le procedure concorsuali in tempo utile.

 

Tuttoscuola ha analizzato nel dettaglio i risultati delle prime 510 procedure, e ha fatto una proiezione dei possibili esiti delle ulteriori 315 procedure concorsuali che viaggiano con forte ritardo.

 

I candidati che avevano presentato domanda per quelle 510 procedure concorsuali erano stati poco più di 82 mila (su 175.245 candidati totali). Degli 82 mila si erano però presentati alla prova scritta in 71,5 mila circa. Come sono andati gli scritti per quei 71,5 mila?

Non troppo bene, perché è stato ammesso all’orale poco meno del 45%. E ora lo scoglio degli orali potrebbe drasticamente ridurre questa percentuale.

Più esattamente, dei 71.448 candidati che si sono presentati agli scritti in queste 510 procedure concorsuali sono stati ammessi agli orali in 32.036, pari al 44,8%, che equivale a dire che è stato bocciato agli scritti, finora, il 55,2%, cioè 39.412 candidati.

Si tratta di una dura selezione (destinata a diventare ancora più rigida nell’ulteriore tranche di concorsi, come vedremo) nettamente differenziata sul territorio, anche per la diversa quantità e tipologia dei concorsi effettuati. In testa a questa graduatoria della severità selettiva la Lombardia, dove ha superato gli scritti meno del 31% dei candidati, seguita dal Molise (32%), dalla Liguria (35,7%), dalla Calabria (37,6%) e dalla Sicilia (39,6%).

Il Friuli Venezia Giulia risulta il meno severo con il 78,6% di ammessi.

               Candidati ammessi agli orali

Regioni Presenti agli scritti Ammessi all’orale
Lombardia 15.059 4.624 30,7%
Molise 425 136 32,0%
Liguria 3.259 1.162 35,7%
Calabria 1.778 669 37,6%
Sicilia 3.974 1.583 39,6%
Lazio 12.636 5.562 44,0%
Emilia-Romagna 3.468 1.560 45,0%
Toscana 3.696 1.665 45,0%
Sardegna 1.018 496 48,7%
Abruzzo 1.278 654 51,2%
Puglia 2.428 1.248 51,4%
Piemonte 3.713 1.988 53,5%
Veneto 5.698 3.134 55,0%
Campania 10.556 5.937 56,2%
Basilicata 249 142 57,0%
Umbria 658 399 58,8%
Marche 792 477 60,2%
Friuli-Venezia G. 763 600 78,6%
Totale 71.448 32.036 44,8%

Elaborazione Tuttoscuola su Uffici Scolastici Regionali (USR)

 

Al Centro-Nord gli ammessi agli orali sono stati complessivamente 21.171 (il 42,6% di coloro che hanno sostenuto lo scritto in quell’area), mentre nel Mezzogiorno sono stati 10.865 (50,1%): candidati più preparati in media rispetto a quelli che si sono presentati al Centro-Nord, o commissioni meno severe? Difficile a dirsi.

 

4. Le conseguenze della selezione: il concorso non coprirà tutti i posti

Con la selezione agli scritti e con squilibri territoriali (numero domande dei candidati inferiore al numero dei posti disponibili) si prospetta un elevato numero di posti vacanti, che cioè non potranno essere coperti per mancanza di candidati.

Una consistente parte di posti risultava vacante ancor prima dello svolgimento delle prove concorsuali per carenza di candidati: in particolare nei posti di sostegno nelle regioni settentrionali, dove avevano presentato domanda 1.140 candidati in meno dei posti di sostegno messi a concorso, mentre per quei posti c’era un eccesso di candidati al sud. Casi di ‘coperta corta’, con un numero di candidati inferiore al numero dei posti a concorso, ci sono stati anche, per esempio, per la classe di concorso A023 – Lingua italiana per discenti di lingua straniera, in crisi di candidati in sei regioni.

Dopo la “scure” degli scritti, con oltre la metà di bocciati, complessivamente, secondo le verifiche puntuali fatte da Tuttoscuola – regione per regione, classe di concorso per classe di concorso – già 10.500 posti che rimarranno certamente vacanti, per i soli concorsi che hanno giù chiuso le verifiche delle prove scritte, che come abbiamo visto sono solo il 62% delle procedure in corso (e includono meno della metà dei candidati): ulteriori posti vacanti emergeranno in base all’andamento del restante 38% di procedure. Senza considerare che, con la presumibile ulteriore selezione agli orali, quel numero di posti vacanti aumenterà ancora.

Insomma già ad oggi, a metà dei lavori, 10.500 dei 63.712 posti previsti – il 16,5% del totale – non verranno con certezza coperti.

In quali regioni sta maturando la situazione più preoccupante? Ancora una volta è la Lombardia ad avere, con matematica certezza, una non copertura di posti di 3.516 unità, seguita dal Piemonte con 1.122, dal Lazio con 1.060, seguiti da Toscana con 839 e dal Veneto con 719 che precedono la prima regione meridionale, la Campania con 553 posti vacanti.

Posti vacanti dopo il concorso

(situazione a metà agosto e basata su 510 procedure concorsuali su 815)

Regioni Posti vacanti
Lombardia 3.516
Piemonte 1.122
Lazio 1.060
Toscana 839
Veneto 719
Campania 553
Liguria 551
Calabria 498
Sicilia 458
Sardegna 408
Emilia-Romagna 399
Puglia 136
Marche 52
Umbria 49
Friuli-Venezia G. 48
Abruzzo 47
Basilicata 29
Molise 16
Totale 10.500

Elaborazione Tuttoscuola su dati UU.SS..RR.

Al Centro-Nord rimarranno certamente vacanti almeno 8.355 posti, nel Mezzogiorno 2.145.

Insomma ben l’80% dei posti che non verranno coperti sarà al Centro-Nord. Colpisce anche che al Sud, dove come noto è collocata la maggior parte degli aspiranti docenti, stia maturando un “buco” del 20% dei posti messi a concorso. Un buco che non può non aumentare, anche considerevolmente.

Molte le classi di concorso colpite. Ad esempio, per la classe di concorso A018 – Filosofia e scienze umane vi saranno posti vacanti in tutte le regioni per un totale di 237. Per l’A023 – Lingua italiana per discenti di lingua straniera i posti saranno vacanti in quasi tutte le regioni per complessivi 177 unità.

 

5. Posti vacanti e concorsi non conclusi: cosa succederà a settembre?

L’avvio dell’anno scolastico 2016-17 sarà impattato da due situazioni distinte.

Da un lato i concorsi che si concluderanno entro il termine del 15 settembre, dall’altra quelli che mancheranno questo obiettivo.

Nel primo caso (concorsi in chiusura con posti vacanti), a settembre si avrà un certo numero di vincitori, largamente inferiore al previsto. Tali vincitori accederanno ai ruoli probabilmente con la chiamata diretta dagli ambiti a cui saranno assegnati. Ma – come abbiamo visto – dalle 510 procedure concorsuali che si concluderanno entro il 15 settembre resteranno 10.500 posti vacanti. Gli effetti però non si sentiranno subito.

Infatti, le classi di concorso interessate a questa vacanza di posti prevedono di assegnare circa 35.600 posti nel triennio, cioè circa un terzo, 12 mila posti, per quest’anno. Poiché gli ammessi, potenziali vincitori, in queste classi di concorso sono circa 20.100, basteranno a coprire il fabbisogno per il primo anno, ma già a cominciare dall’anno prossimo in molti casi potrebbero non bastare e sarebbero svuotate completamente nel 2018-19.

Insomma, la crisi dei posti vacanti per il momento è rimandata. Le graduatorie diventeranno invece insufficienti l’anno prossimo e soprattutto nel terzo anno.

Concorsi in ritardo: altro discorso è quello dei 315 concorsi che andranno fuori tempo massimo e non potranno avere effetto per il 2016-17 (secondo caso). In particolare ci riferiamo soprattutto agli oltre 24 mila posti comuni di infanzia e primaria previsti per il triennio (circa 8 mila per il primo anno).

Dove sono ancora attive le graduatorie ad esaurimento i posti previsti e non assegnati saranno assegnati agli iscritti in GAE, ma dove le graduatorie mancano o sono in numero ridotto si dovrà fare ricorso a supplenze annue con docenti precari chiamati dalle graduatorie di II fascia.

In molti casi, ironia del destino, potrebbero essere chiamati alla supplenza docenti bocciati nel concorso.

La stabilizzazione che doveva essere assicurata dal concorso dovrà attendere.

 

6. Le previsioni per le procedure concorsuali ancora in alto mare

Noti i dati degli ammessi agli orali e quelli dei posti che rimarranno vacanti relativamente alle 510 procedure concorsuali che hanno girato la boa prima di ferragosto, quali previsioni si possono fare con attendibilità per le altre 315 procedure concorsuali (tra le quali quasi tutte quelle riguardanti infanzia e primaria, in particolare 87 mila dei 101 mila aspiranti a questi gradi di scuola) che non hanno ancora pubblicato gli esiti degli scritti e le cui graduatorie di merito arriveranno fuori tempo massimo? Come nel caso delle tornate elettorali, è necessario fare una proiezione rispetto ai dati già “scrutinati”.

Nelle 510 procedure concorsuali che si stanno avviando a conclusione si erano presentati agli scritti 82.162 candidati, meno della metà di tutti i candidati (175.245) che avevano sfidato la prova scritta. Nelle altre 315 procedure concorsuali sono presenti, quindi, altri 93.083 candidati tuttora in attesa di sapere se sono stati ammessi agli orali.

Tra le prime 510 procedure concorsuali ce ne sono state solo due dell’infanzia (ne restano altre 16) e tre della primaria (ne restano altre 15). Complessivamente per quelle cinque procedure sono stati ammessi agli orali solamente 3.142 candidati dei 13.997 presenti agli scritti: 22,4%. Quasi 4 su 5 sono stati bocciati allo scritto. Un’ecatombe.

 

7. Un terzo dei posti senza vincitore: il concorso è bandito per 63 mila posti, ma lo vinceranno in poco più di 40 mila

Complessivamente tra infanzia, primaria e altre classi di concorso, secondo le stime di Tuttoscuola potrebbero risultare vacanti sulle procedure che non hanno ancora reso noti i risultati degli scritti altri 10.572 posti che si aggiungerebbero ai primi 10.500, relativi alle 510 procedure concorsuali che hanno già concluso la fase degli scritti, per complessivi 21.072 posti. E questo sempre senza considerare gli ulteriori effetti di selezione agli orali!

Ora l’orale incombe su tutte le procedure concorsuali e in particolare su quelle interessate dai posti che rimarranno vacanti.

Prendiamo in considerazione solamente le procedure concorsuali in cui si è già verificato o potrebbe verificarsi un numero insufficiente di candidati. Per ogni candidato che non supererà l’orale vi sarà un corrispondente aumento di un posto vacante: un bocciato vale un posto vacante in più.

L’1% di bocciati all’orale determina altri 211 posti che rimarranno vacanti; il 2% vale 421 posti vacanti; il 3% significa altri 632 posti vacanti e così via.

Non è pensabile che tutti gli ammessi alla prova orale la supereranno, neanche fosse una formalità. Tra certezze e previsioni questo concorso si chiuderà con un risultato impensabile all’inizio: almeno un terzo dei 63.712 posti messi a concorso non potrà essere assegnato per mancanza di vincitori.

 

I tempi del concorso

  • La legge 107/15 prevede l’emanazione dei bandi di concorso entro il 1° dicembre 2015.
  • Per i bandi di concorso serve il regolamento delle nuove classi di concorso che, dopo una lunga procedura consultiva (Conferenza Unificata, Consiglio di Stato, Commissioni parlamentari, Corte dei Conti), viene approvato nel febbraio 2016 e pubblicato in GU il 22 febbraio 2016.
  • I bandi di concorso vengono banditi il giorno dopo il 23 febbraio 2016.
  • Le domande di partecipazione al concorso vanno presentate dal 29 febbraio 2016 al 30 marzo 2016.
  • Inizio prove scritte 28 aprile 2016.
  • Ultimo giorno di prove scritte 31 maggio 2016.
  • Nomine in ruolo previste entro il 15 settembre 2016

 

I numeri del concorso

Da assegnare nel triennio 2016-17/2018-19 63.712 posti tra cui:

–          posti comuni di scuola primaria 17.299 

–          posti comuni di scuola dell’infanzia 6.933

–          posti di sostegno complessivi 6.101

–          posti  di italiano, storia, geografia, nella scuola secondaria di I grado 5.011

–          posti di matematica e scienze 4.056

–          posti per insegnamento lingue straniere 3.112

–          posti discipline letterarie secondaria II grado 3.006

–          posti di tecnologia nella secondaria di I grado 2.056

–          posti di discipline letterarie e latino 1.022

–          posti di scienze motorie 994

 

Classi di concorso e relative prove scritte: 93

Domande presentate dai candidati 229.893

Candidati presenti alle prove scritte 175.245

Commissioni principali:825

Sottocommissioni: 202

Membri di commissione e aggregati: 5.200