Sisma, a Roma si vuole verificare lo stato di 1.400 scuole. E gli altri 38mila edifici?

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da La Tecnica della Scuola

Sisma, a Roma si vuole verificare lo stato di 1.400 scuole. E gli altri 38mila edifici?

Gli effetti del terremoto del Centro Italia si stanno facendo sentire. Anche nelle zone d’Italia meno esposte al pericolo sisma.

Come nella capitale, dove il Comune si appresta a verificare lo stato di 1.400 istituti scolastici. L’annuncio è arrivato, il 30 agosto, dall’assessore all’urbanistica del Comune di Roma Paolo Berdini, nel corso di Agorà Estate. Che ha detto di aver “convocato un pool antisismico: ci sono 1.400 scuole a Roma che dobbiamo controllare, vogliamo sapere lo stato fisico di queste scuole perchè teniamo ai nostri figli, poi toccherà agli uffici e poi al patrimonio privato”.

Berdini ha ricordato che nella capitale “ci sono scuole ospitate in vecchi edifici, conventi che non erano stati pensati per questo uso e vanno controllati: bisognerebbe fare un censimento anche se a Roma il rischio sismico è limitato”.

Ora, però, il censimento non sarebbe il caso di farlo in tutti i 40mila edifici scolastici italiani, ad iniziare da quelli collocati nelle zone a rischio sismoco? In questi giorni se ne sta parlando nei talk show e negli approfondimenti sul terremoto che ha spazzato via località come Amatrice. È giunto il momento che se ne cominciasse a parlare anche al Governo e in Parlamento. Approvando finanziamenti adeguati e a costo di spalmare gli adeguamenti antisismici anche su decenni: mai si inizia, mai si finisce.