Bonus docenti: va cancellato
Da una nostra indagine svolta fra le RSU rappresentative di tutte le aree del Paese e degli ordini di scuola emerge che il bonus è avversato da quasi l’80% dei docenti, che esso è stato assegnato per il riconoscimento del maggior impegno in compiti organizzativi e didattici, esattamente come avviene per il FIS (Fondo dell’Istituzione Scolastica), che l’autocertificazione è stato lo strumento con cui si è rilevato e quantificato il lavoro svolto (anche qui come per il FIS).
Si conferma, dunque un principio: il bonus è salario accessorio. La sua modalità di assegnazione tramite evanescenti criteri interpretabili a discrezione di una sola persona che poi lo distribuisce a suo piacimento, non regge alla prova dei fatti.
È per questo che ribadiamo quanto sosteniamo da tempo: le risorse del bonus vanno assegnate in un quadro di regole condivise con i docenti. Il Ministero dell’Istruzione, invece, ha sempre rifiutato ogni apertura sulla natura contrattuale del bonus e sulla sua gestione partecipata a livello di istituzione scolastica.