DIDATTICHE.2016

 

arenadigitaleDIDATTICHE.2016: LA SCUOLA DEL FUTURO PARTE DA QUI

2000 insegnanti provenienti da tutta Italia e 120 relatori si danno appuntamento a Rimini l’11 e 12 novembre al Convegno Erickson Didattiche.2016 per raccontare, parlare e discutere dell’innovazione all’insegna della Buona Scuola

Trento, 7 Novembre 2016 – Il Centro Studi Erickson, con la partecipazione di Rizzoli Education, Oxford University Press e Fondazione Mondo Digitale, organizza il primo Convegno Internazionale Didattiche.2016 dedicato alla scuola con il focus sull’innovazione nella didattica. Oltre 2.000 insegnanti provenienti da tutta Italia si incontrano al Palacongressi di Rimini per una due giorni dedicata a esplorare nuove forme di didattica: 120 i relatori presenti, 6 flipped workshop, 5 aule simulate, 32 laboratori, 1 arena digitale, 20 workshop tematici e 4 question time trasmessi anche in streaming sulla pagina Facebook delle Edizioni Centro Studi Erickson. Al centro, la scuola del futuro: immaginare, sperimentare, innovare sono le parole chiave.

“Didattiche.2016 è l’evento chiave per re-inventare una scuola capace di ideare e attivare metodologie didattiche innovative, nuovi ambienti di apprendimento in cui gli alunni possano sviluppare il proprio potenziale e gli insegnanti possano mettere in gioco competenza e passione” – afferma Dario Ianes, co-fondatore delle Edizioni Centro Studi Erickson, docente di Pedagogia Speciale e coordinatore scientifico del Convegno – “Come si può vedere dagli esempi virtuosi già esistenti, è possibile tracciare una carta geografica dei modelli didattici innovativi in Italia: questi casi eccellenti possono fungere da esempio e stimolo per l’intero Paese”.

Efficacia e innovazione disciplinare; valutazione e didattica per competenze; neuroscienze e didattica; modelli di scuole innovative; etica e responsabilità globale; digitale per l’innovazione didattica sono le sei aree tematiche al centro del convegno. I temi rappresentano aree in continuo sviluppo e di strettissima attualità in vista anche dell’imminente settimana del #PNSD (25-30 novembre) e a un anno dal lancio del Piano Nazionale Scuola Digitale, che ha visto un investimento di 500 milioni di Euro per lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali, la formazione dei docenti.

Didattiche.2016 vuole fare il punto su dov’è la scuola e dove andrà, insieme a esperti di modelli educativi rivoluzionari come, Linda Liukas, programmatrice, narratrice e illustratrice oltre che fondatrice di Rails Girls, una community senza fini di lucro sorta per insegnare i principi fondamentali della programmazione a più di 10.000 donne, Alfonso Molina, co-fondatore e direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale, Marco Orsi ideatore delle scuole Senza Zaino, Franco Lorenzoni, coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci, un centro di sperimentazione educativa che fa ricerca su temi ecologici, interculturali e di inclusione. E poi ancora 5 aule simulate, dai Lapbook Lab alle aule 3.0, dall’aula Montessori all’aula senza zaino fino ai Tinkering Lab, e una Arena Digitale in cui si parlerà di tematiche sperimentali come “IPAD come strumento per accessibilità e inclusione scolastica”, “costruire un robot con il kit progettato dalla scuola di robotica”, “I-Theatre_ laboratorio di creazione narrativa multimediale per l’infanzia”, “tecnologie di fabbricazione digitale, tra cui le stampanti 3D e il taglio laser, e strumenti per il disegno digitale”.

Una due giorni di confronto e sperimentazione con un obiettivo ben preciso: cambiare verso, andare controcorrente, sentirsi liberi di immaginare e di pensare una quotidianità didattica diversa dall’ordinario imposto, di conoscere e approfondire sistemi di scuola differenti, metodologie didattiche, spazi, tempi, strumenti diversi o usati diversamente dall’ordinario.

La scuola del futuro parte da qui:

Imparare il coding è come Alice nel Paese delle Meraviglie – Linda Liukas, programmatrice, narratrice e illustratrice ha scritto Hello Ruby (in uscita a Febbraio 2017), una sorta di Alice nel Paese delle Meraviglie dove il Paese delle Meraviglie è il coding. Liukas è anche la fondatrice di Rails Girls, una community senza fini di lucro sorta per insegnare i principi fondamentali della programmazione a più di 10.000 donne, e oggi attiva in oltre 230 città in tutto il mondo. È stata nominata Commissario UE per l’Agenda digitale.

La Scuola senza Zaino – Marco Orsi è ideatore delle scuole Senza Zaino: togliere lo zaino è un gesto reale, infatti gli studenti delle scuole sono dotati di una cartellina leggera per i compiti a casa, mentre le aule e i vari ambienti vengono arredati con mobilio funzionale e dotati di una grande varietà di strumenti didattici sia tattili che digitali. Ma togliere lo zaino ha anche un significato simbolico in quanto vengono realizzate pratiche e metodologie innovative in relazione a tre valori a cui ci si ispira: la responsabilità, la comunità e l’ospitalità. Si tratta di realizzare una scuola diversa da quella tradizionale che è normalmente impostata sull’insegnamento trasmissivo e standardizzato impartito nei tipici ambienti definiti cells & bells (celle e campanelle), unidimensionali, dove aule spoglie sono ammobiliate con le consuete file di banchi posti di fronte ad una cattedra, cui fanno da riscontro disadorni atri e vuoti spazi connettivi.
La scuola parentale di Peio – ScuolaPeioViva nasce nella primavera del 2011 quando un gruppo di genitori del paese di Peio, dopo la soppressione della scuola primaria del paese alla quale erano iscritti 22 bambini, dà vita alla prima esperienza di scuola parentale del Trentino. La scuola è guidata da volontari e genitori e ha la propria sede in un’abitazione privata messa a disposizione da un concittadino. L’attività scolastica, che prevede quasi sempre la presenza simultanea di un insegnante e un genitore, si svolge tutte le mattine dal lunedì al venerdì con due pomeriggi settimanali e si fonda esclusivamente sul volontariato.

I social network entrano in aula. E non fanno (più) paura – Appassionarsi alla lettura con Twitter? Si può. Lo spiega e lo insegna con Ipad e Twitter Paola Mattioli, docente di cinese all’Istituto Marymount di Roma. Con il metodo TwLetteratura è possibile leggere e commentare collettivamente opere letterarie e artistiche attraverso Twitter e trasformarle in tweetbook. TwLetteratura è il nome del metodo con cui, attraverso l’esperienza interattiva e la riscrittura mediata da Twitter, viene proposta la lettura di opere della letteratura, delle arti e della cultura e la loro divulgazione. Questa metodologia è stata sperimentata a partire da gennaio 2012 da Paolo Costa, Edoardo Montenegro e Pierluigi Vaccaneo, attorno ai quali si è aggregata una comunità vasta e fidelizzata di diverse migliaia di appassionati e alcune centinaia di ‘riscrittori’ regolari. Sulla stessa scia si colloca l’uso dei social network nell’ambito della flipped classroom. A questo tema è dedicato l’intervento di Maurizio Maglioni che spiega come con la metodologia dell’insegnamento capovolto l’insegnante fornisce agli studenti materiali didattici appositamente selezionati (video, risorse multimediali, libri o e-book): in questo approccio rientrano anche i social network. Conoscerne le regole e l’utilizzo – attraverso un docente – diventa un insegnamento di grande valore nell’epoca del cyberbullismo.

Casa-laboratorio di Cenci – Franco Lorenzoni, coordinatore dal 1980della casa-laboratorio di Cenci, ad Amelia, in Umbria, riflette i: “I pensieri infantili sono sottili. A volte sono così affilati da penetrare nei territori più impervi arrivando a cogliere, in un istante, l’essenza di cose e relazioni. Ma sono fragili e volatili, si perdono già nel loro farsi e non tornano mai indietro. Così alla maggior parte delle bambine e dei bambini non è concesso il diritto di riconoscere la qualità dei propri pensieri e rendersi conto della loro profondità. A molti non è concesso neppure di arrivare ad esprimerli, perché un pensiero che non trova ascolto difficilmente prende forma e respiro”. Con la Casa-laboratorio di Cenci, Lorenzoni prova a dare ascolto, e forma, e sostanza ai pensieri dei bambini partendo dalla logica del contrario: “E se vogliamo liberarci o perlomeno attenuare il malocchio assai concreto di chi ci vuole solo veloci consumatori dissennati o fruitori compulsivi di giochi che immergono per troppe ore in schermi d’ogni dimensione i bambini, fin dalla più tenera età, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e, da adulti, proporre a figli o allievi di indossare a rovescio qualche abito mentale, sin dai primi anni.”

Imparare la matematica senza odiarla – Fin dai primi anni della scuola primaria, l’apprendimento della matematica pone i bambini di fronte ad alcune difficoltà che, se trascurate, possono portare a una serie di fallimenti e insuccessi che determinano perdita di autostima e totale disamore nei confronti della materia. La narrAzione propone una strada alternativa per aggirare tali ostacoli: i bambini amano ascoltare le storie, soprattutto se i protagonisti sono principi, maghi o ragazzini come loro, e proprio i racconti diventano qui un’efficace strategia per introdurre e chiarire in modo divertente alcuni concetti matematici

Lapbook e metodo Montessori – Un lapbook è un’aggregazione dinamica e creativa di contenuti. Si presenta sotto forma di cartelletta che può essere di varie dimensioni, secondo l’uso e la necessità. Al suo interno sono raccolte, in diversi minibook o template, le informazioni essenziali e specifiche riguardo a un argomento scelto.  L’obiettivo finale è quello di realizzare una mappa tridimensionale e interattiva di ciò che si è studiato e appreso, mediante un lavoro concreto e personalizzato. Molto conosciuto all’estero, questa modalità di insegnamento sta avendo un successo sempre maggiore anche in Italia, così come continua a rimanere un punto di riferimento un altro metodo didattico italiano che ha fatto scuola nel mondo, il Metodo Montessori.

Come promuovere la “cultura del libro” a scuola – Scegliere libri interessanti, di qualità e che sappiano catturare l’attenzione di bambini e ragazzi non è affatto semplice. Silvia Blezza Picherle, tra le massime esperte di Letteratura per l’infanzia e Pedagogia della lettura, considera l’albo illustrato come un elemento chiave per promuovere la lettura al fine di “costruire lettori” maturi e consapevoli per l’oggi e il domani. Lettori che scelgono i loro libri, che leggono abitualmente, che cercano i significati profondi delle loro letture, che gettano ponti di senso verso l’illustrazione e i media.

Le neuroscienze a scuola – Oggi abbiamo a disposizione conoscenze sul cervello e sui meccanismi di apprendimento che sarebbero state impensabili fino a pochi anni fa. Giorgio Vallortigara, professore di Neuroscienze presso il Centre for Mind-Brain Sciences dell’Università di Trento, affronterà il legame tra neuroscienze e apprendimento, spiegando gli ultimi sviluppi del rapporto tra le scienze cognitive e le scienze dell’educazione.