Il Tirocinio Formativo Attivo

IL TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO
Riflessioni di un Dirigente Scolastico

di CARLO DE NITTI

Tutte le riforme della scuola contengono al loro interno un’idea delle modalità di reclutamento, della formazione iniziale ed in servizio del corpo docente, tant’è che molto si potrebbe dire sui sistemi di modi di accesso alla professione docente nella scuola statale praticati dal M.I.U.R. nell’ultimo quarantennio.
Negli ultimi anni, a partire dall’istituzione delle Scuole Superiori Insegnamento Secondario, è venuta a maturazione l’idea che la professionalità docente non può essere  valutata soltanto sulla base di prove meramente teoriche e culturali, alla maniera dei concorsi tradizionali, ma deve essere saggiata mediante la pratica dell’insegnamento e, quindi, di un tirocinio che affianchi un docente esperto – e formato all’uopo – al neofita.
Le riflessioni che seguono commentano il Decreto Ministeriale 249 del 10.09.2010, individuando, da un lato, le competenze professionali da implementare nei tirocinanti quali professionisti riflessivi, dall’altro, un’ipotesi progettuale di tirocinio formativo attivo per docenti della classe di concorso 37/A e 50/A, ma anche, estensivamente, 36/A e 51/A.

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