Curricolo e Competenze

print

CURRICOLO E COMPETENZE

di Marisa Bracaloni

CANTIERE APERTO SUL CURRICOLO VERTICALE
L’Istituto Comprensivo “P.Vanni” ha attivato un corso di formazione per docenti sul Curricolo Verticale, in rete con l’I.C. “P.Egidi”. Relatrice Dirigente Scolastica Rosanna Ghiaroni. Il primo incontro ha avuto luogo nella sede centrale dell’I.C. “P.Vanni” il 14 gennaio 2010. I docenti dei due istituti sono attualmente impegnati in percorsi di autoformazione incentrati sulla ricerca di indicatori di competenze disciplinari.

Cantiere aperto:
siamo impegnati nella riflessione e nella ricerca sulla costruzione del Curricolo verticale

IL CURRICOLO VERTICALE è il costante processo di adattamento delle programmazioni didattiche di tre ordini di scuola ad una situazione formativa concreta e unitaria, tenendo conto delle fasi di sviluppo ricorrenti alle età specifiche.

I docenti :
• Prevedono obiettivi da tradursi in termini di competenze
• Scelgono e organizzano in maniera sequenziale e progressiva i contenuti
• Individuano modalità organizzative delle attività
• Prevedono metodi, strumenti, modalità condivise di verifiche di processi e prodotti

IL CURRICOLO VERTICALE è proposta didattica articolata e in progressione per garantire continuità e gradualità sui tre ordini di scuola, condividendo, in sede di programmazione didattica generale, finalità, obiettivi e metodi.
IL CURRICOLO VERTICALE implica la predisposizione di una serie di ambienti di apprendimento differenziati con una regia coordinata dei docenti
IL CURRICOLO VERTICALE necessita di articolazione per obiettivi di apprendimento e per traguardi di sviluppo di competenze, in relazione ai diversi percorsi disciplinari, con riferimento ai fondamentali documenti ministeriali.

In sintesi occorre che tutti i docenti, a partire dalla conoscenza accurata delle Indicazioni per il Curricolo, che costituiscono il fondamentale documento ministeriale di riferimento professionale per l’espletamento della funzione docente (rif. art. 8 del D.P.R. 275/99 – Regolamento dell’Autonomia), nonché dalla conoscenza accurata del documento sull’Obbligo di istruzione (2007), che contiene i riferimenti agli Assi Culturali e alle Competenze-Chiave, concordino le scelte formative e didattiche che costituiranno la spina dorsale del POF. Tutti gli obiettivi formativi, i nuclei fondanti, le competenze previste, gli obiettivi di apprendimento specifici, le modalità di valutazione delle abilità e competenze, dovranno essere riveduti sui vari piani didattico, contenutistico, metodologico, in un’ottica di progressione verticale che attraversi le dimensioni:
1. dei campi di esperienza
2. poi degli ambiti disciplinari
3. per approdare alle discipline

IL BILANCIO DELLE COMPETENZE
Il Bilancio delle Competenze è un percorso/processo utile ai lavoratori occupati, disoccupati o inoccupati, per fare il “punto” della situazione sul proprio sviluppo professionale. In casi specifici serve ad un’azienda (o all’orientatore/consulente), per “gestire” il percorso di carriera del dipendente o del neoassunto.

Strumento fondamentale del Bilancio delle Competenze è il colloquio supportato da una serie di prove o di strumenti specifici, a seconda dell’impostazione seguita dal consulente. Può trattarsi di schede pedagogiche, di questionari di autovalutazione, di una analisi di esperienze passate, una scrittura della propria biografia professionale, oppure ancora possono essere test, simulazioni ed altri simili. Una grande attenzione è attribuita all’individuazione e alla descrizione delle capacità e competenze non certificate, cioè dimostrate o acquisite al di fuori dei percorsi formativi istituzionali e all’esplicitazione di capacità e competenze che il soggetto non è cosciente di avere.

I risultati di ciascuna attività vengono raccolti su appositi fogli che alla fine, insieme ad una relazione finale elaborata di comune accordo fra consulente e soggetto, vanno a costituire un fascicolo che rimane a quest’ultimo.

Ad integrazione di queste prove bisogna aggiungere l’esplorazione dell’ambiente esterno da parte del soggetto interessato, la stesura di un progetto d’inserimento nella vita attiva e la fase dell’accompagnamento alla ricerca attiva di un lavoro, costituita da incontri regolari, per verificare la realizzazione dell’obiettivo professionale.

Nel Bilancio sono previste attività individuali o di gruppo, la durata dei quali è collegata alle caratteristiche dell’individuo. La dimensione di gruppo, attraverso la condivisione e il confronto dei vissuti, delle esperienze professionali e formative, delle aspirazioni dei partecipanti, costituisce un setting. La cura e la costruzione di un “setting adeguato”, lo rendono una modalità privilegiata per l’analisi di sé, l’esplicitazione e la progettazione di obiettivi professionali, l’apprendimento di comportamenti attivi. Altresì, esso può costituire un potente strumento di rinforzo dell’autostima e della motivazione.

Uno dei prodotti del Bilancio è il portfolio (termine inglese che ha anche il significato di raccolta di documenti: risultati di esercitazioni, prove di abilità, progetti, disegni, foto, campioni, ma anche, in senso più ampio, attestati, certificazioni, dichiarazioni di datori di lavoro, ecc.), che dimostra le capacità e i risultati ottenuti da una persona.

Il portfolio o dossier di bilancio è il fascicolo che resta nelle mani dell’interessato, costituito dalle schede di lavoro utilizzate durante il percorso di bilancio, nelle quali sono riportati i risultati delle attività di animazione, ricostruzione della propria storia formativa e professionale e il processo di autovalutazione. Esse devono essere catalogate in maniera sistematica e facilmente consultabili in modo da potervi attingere le informazioni per la costruzione di un curriculum.

Assume importanza anche l’altro prodotto, definito la sintesi di bilancio, ossia la relazione elaborata di comune accordo fra l’interessato e il consulente, dove sono riportati in sintesi i più importanti aspetti che risultano dalle schede di lavoro e il progetto professionale.

In sintesi:
un modello di bilancio, a prescindere dalle distinzioni teoretiche e terminologiche, non è altro che un insieme di attività riconducibili a informazione/empowerment/consulenza (ricostruzione, allargamento delle competenze, definizione di un progetto individuale), e di azioni (esplicitazione degli impegni; ricostruzione della biografia personale e professionale; rilevazione degli orientamenti ed interessi professionali; identificazione delle risorse personali spesso definito anche Bilancio delle Risorse; identificazione degli sbocchi professionali; individuazione dei vincoli personali, sociali e strutturali; verifica della fattibilità del progetto individuale; esplorazione degli eventuali percorsi formativi; analisi del mercato del lavoro; monitoraggio e verifica della realizzazione; ecc.).