Sarà dicembre breve in classe, tra votazioni, ponte dell’Immacolata e vacanze di Natale

print

da Il Sole 24 Ore

Sarà dicembre breve in classe, tra votazioni, ponte dell’Immacolata e vacanze di Natale

di Laura Virli

Saranno ben pochi i giorni di lezione nel mese di dicembre per le scuole individuate come sede di seggio; oltre alla chiusura per il referendum, ci sarà il ponte per l’Immacolata Concezione, deliberato da molti consigli di istituto, e poi arriveranno le vacanze natalizie.
Le disposizioni alle scuole interessate stanno pervenendo dagli Usr in seguito alla nota 28704 del 19 ottobre trasmessa dal Gabinetto del Miur, come conseguenza diretta della comunicazione 12854 del 4 ottobre del ministero dell’Interno in cui viene annunciata l’indizione di un referendum costituzionale, in base all’articolo 138 della Costituzione, per domenica 4 dicembre 2016.
Le istituzioni scolastiche interessate dovranno attivare le consuete procedure di competenza, affinché siano messi a disposizione delle amministrazioni comunali i locali scolastici nei giorni strettamente necessari per l’approntamento dei seggi e lo svolgimento delle operazioni elettorali.
Naturalmente, tali disposizioni produrranno delle variazioni obbligate nell’orario delle lezioni di venerdì 2 dicembre: gli studenti che normalmente terminano le proprie lezioni alle ore 14 o nel pomeriggio dovranno anticipare l’uscita. Inoltre, nonostante le urne resteranno aperte nella sola giornata di domenica, le lezioni dovrebbero riprendere regolarmente martedì 6 dicembre, ma si interromperanno giovedì 8 dicembre per la festa dell’Immacolata Concezione.
In questa occasione di chiusura obbligata anche i docenti e gli Ata non presteranno attività lavorativa e non dovranno esibire alcun giustificazione per il servizio non prestato né recuperarlo, al pari di chiusure causate da cause di forza maggiore come, per esempio, in seguito a eventi sismici, nevicate, alluvioni, disinfestazioni (articolo 1256 del Codice civile). Se, però, la scuola è formata da più plessi, in quelli non interessati alle elezioni si svolgerà la normale attività didattica e il personale effettuerà regolare orario di servizio.
Tutto ciò in attesa che venga introdotta una norma che non individui più le scuole come seggio elettorale, una procedura che, oltre a creare molteplici problemi ai genitori lavoratori, lede il diritto allo studio degli studenti, soprattutto in un periodo tormentato dall’esistenza di cattedre ancora non coperte da docenti titolari o supplenti. L’idea potrebbe essere di allestire i seggi elettorali nei centri sociali di ogni Comune o nelle palestre, come accade in altre parti d’Europa.