Ricerca, da Cipe ok a 9 progetti per 32,5 milioni

Ricerca, da Cipe ok a 9 progetti per 32,5 milioni
Dal monitoraggio dei rischi sismici, alla ricerca

nei settori strategici dell’agri-food

Oltre 32 milioni di euro per finanziare progetti di ricerca, anche a valenza infrastrutturale e internazionale. Il Cipe (Comitato interministeriale di programmazione economica) ha ammesso al finanziamento, a valere sul Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR) 2015 e 2016, nove iniziative, dal monitoraggio dei rischi sismici, alla ricerca nel settore agri-food.

Si tratta di interventi di “rilevanza strategica” coerenti con le strategie e gli obiettivi indicati nel Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) 2015-2020 approvato dal CIPE il 1 maggio 2016.

I progetti ammessi al finanziamento:

“Avio Superficie in Antartide”
Proposto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), in collaborazione con ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Il progetto prevede la realizzazione di una pista permanente su ghiaia in Antartide. A parità di ogni altra condizione aeronautica, rappresenta un grande vantaggio per il sistema dei trasporti del PNRA (Programma Nazionale Ricerca in Antartide) in termini di disponibilità nei diversi periodi dell’estate australe, con conseguente aumento delle opzioni praticabili in sede di pianificazione delle spedizioni.

“Italy for PRIMA”
Proposto dall’Università degli Studi di Siena, in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA), l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA) e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Il progetto svilupperà specifiche azioni di governance e ricerca nell’ambito dell’Agenda Strategica del programma europeo PRIMA (Partnership for research and innovation in the Mediterranean Area).

“La rifunzionalizzazione del contemporaneo”
Proposto dall’Università degli Studi di Messina, l’attività di ricerca prevede la conservazione e il recupero di essenze botaniche provenienti da tutto il mondo.

“ARIA e la ricerca della Materia Oscura”
Proposto dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), con la collaborazione della Princeton University (USA) e della Regione Sardegna tramite la Carbosulcis S.p.A. Obiettivo: supporto essenziale ad uno dei più importanti programmi di ricerca di base sulla Materia Oscura, l’esperimento DarkSide-20k.

“Restauro ambientale e balneabilità del SIN Bagnoli-Coroglio”
Proposto dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, con la collaborazione di ISPRA, il CNR (IAMC, ISAC, ISMAR), INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), INVITALIA. Il progetto prevede lo studio degli effetti delle condizioni acute e croniche su biodiversità e funzionamento ecologico delle comunità marine della baia di Bagnoli-Coroglio, fornendo il quadro conoscitivo completo relativo ai descrittori del buono stato ecologico (GES) proposti dalla Marine Strategy Framework Directive dell’Unione Europea. Sono altresì previsti studi pilota basati su metodologie innovative ad hoc per il restauro ambientale dei fondali.

“Centro di studio e monitoraggio dei rischi naturali dell’Italia Centrale”
Proposto dall’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), per la realizzazione in Abruzzo e regioni limitrofe di un “Centro di studio e monitoraggio dei rischi naturali dell’Italia centrale” presso la sede INGV de L’Aquila per lo studio e il monitoraggio dei fenomeni terrestri.

“Infrastruttura integrata di Editoria Televisiva specialistica a supporto della Ricerca Scientifica”
Proposto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), in collaborazione con il Consorzio CNCCS Scarl. Il progetto prevede l’allestimento di una infrastruttura di comunicazione della conoscenza scientifica fra ricercatori delle diverse branche delle scienze naturali.

“Sistemi Alimentari e Sviluppo Sostenibile”
Proposto dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca, in collaborazione con l’European Centre for Development Policy Management (ECDPM), l’Università degli Studi di Pavia, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. Il progetto prevede lo sviluppo di azioni di ricerca innovativa e responsabile su tematiche chiave dello sviluppo delle realtà africane con particolare riferimento a: ambiente e produttività agricola; food policy; sostenibilità e sviluppo economico; filiere alimentari (dal campo alla tavola); sostenibilità sociale, ambientale e climatica.

“Italian Mountain Lab”
Proposto dall’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con l’Università degli studi del Piemonte Orientale e l’Università degli Studi della Tuscia. Il progetto prevede l’attivazione di un Network nazionale ed europeo per lo sviluppo di progetti di ricerca su settori strategici delle aree interne e montane del Paese, in piena coerenza con la Strategia Nazionale Aree Interne e con le linee di indirizzo internazionali dettate dalla Strategia macroregionale alpina varata dalla Commissione Europea.