Con lo «sgravio alternanza» previste quasi 30mila assunzioni di giovani

da Il Sole 24 Ore

Con lo «sgravio alternanza» previste quasi 30mila assunzioni di giovani

di Claudio Tucci

L’introduzione dello sgravio fino a 3.250 euro l’anno per tre anni per assumere studenti in formazione permetterà di firmare circa 9.900 contratti nel 2017 e 18.900 l’anno successivo: la stima arriva dal governo, all’indomani del varo finale della legge di Bilancio che introduce il nuovo bonus per le imprese.

Come funziona l’incentivo
Nel dettaglio, si tratta di un esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali per i datori di lavoro del settore privato in relazione alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche in apprendistato, decorrenti dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2018, per un periodo massimo di 36 mesi e nel limite di un importo di esonero di 3.250 euro su base annua, con esclusione dei contratti di lavoro domestico e di quelli relativi agli operai del settore agricolo. L’esonero, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche e ad esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’Inail, spetta ai datori di lavoro che assumano, entro sei mesi dall’acquisizione del titolo di studio, studenti che abbiano svolto attività di alternanza scuola-lavoro (pari ad almeno il 30% del periodo complessivo svolto in formazione “on the job”), periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore, il certificato di specializzazione tecnica superiore o periodi di apprendistato in alta formazione.

Verifica dell’Inps
Spetterà all’Inps provvedere al monitoraggio del numero di contratti incentivati e delle conseguenti minori entrate contributive. Il beneficio contributivo è riconosciuto nel limite massimo di spesa di 7,4 milioni di euro per l’anno 2017, di 40,8 milioni di euro per l’anno 2018, di 86,9 milioni di euro per l’anno 2019, di 84 milioni di euro per l’anno 2020, di 50,7 milioni di euro per l’anno 2021 e di 4,3 milioni di euro per l’anno 2022. Qualora dal monitoraggio delle domande presentate e accolte emerga il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, del numero di domande rispetto alle risorse finanziarie determinate, l’Inps non prenderà in esame ulteriori domande per l’accesso allo sgravio.