Conversando con Alessandra

Conversando con Alessandra Cenerini, presidente dell’ADI

di Maurizio Tiriticco

Carissima!

Rispondendo alla tua bella lettera su curricolo e dintorni, voglio dirti che io il curriculum lo ripropongo da sempre quando vado nelle scuole, ma mi accorgo che in materia di curricolo e di progettazione educativa e didattica c’è una grande ignoranza! Per non dire poi di misurazione e valutazione… lascio perdere la certificazione delle competenze!!! Troppo complicata per la stragrande maggioranza degli insegnanti! Poi, per quanto riguarda gli esami di Stato finali della secondaria di secondo grado, nulla ancora in materia di certificazione… anche se dal ’99 (legge 425) la norma, all’articolo 6 prescrive che “il rilascio e il contenuto delle certificazioni di promozione, di idoneità e di superamento dell’esame di Stato sono ridisciplinati in armonia con le nuove disposizioni, al fine di dare trasparenza alle competenze, conoscenze e capacità acquisite secondo il piano di studi seguito, tenendo conto delle esigenze di circolazione dei titoli di studio nell’ambito dell’Unione europea”.

Quindi, la norma da 17 anni prescrive che siano certificate le competenze, ma quali? Le Linee guida degli istituti tecnici e degli istituti professionali, in una certa misura, si esprimono in materia, ma le Indicazioni nazionali per i licei le ignorano, fatto salvo quel passaggio, di cui all’Allegato A del dpr 89/10 in cui vengono indicati i “risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali, distinti in cinque aree: 1) metodologica, 2) logico-argomentativa, 3) linguistica e comunicativa, 4) storico-umanistica, 5) scientifica, matematica e tecnologica”. Tra parentesi: hai mai assistito, in sede di esame di Stato, a un “colloquio pluridisciplinare”, come prescritto dalla legge? Nulla di fatto! Ciascun commissario “interroga” nella sua materia! Il fatto è che la concezione stessa di pluridisciplinarità è molto molto carente! In parte lo capisco: dopo tredici anni di insegnamenti sputatamente disciplinari – dalle 9 alle 10, italiano; dalle 10 alle 11 matematica e così via – è difficile anche il solo pensare alla pluridisciplinarità! E figuriamoci se dovessimo parlare di inter- o di trans-disciplinarità!!! Eppure, quando innaffi la tua pianticella nel vaso del tuo balcone… quante discipline entrano in campo!!! E non lo sai!!!

Quindi, non è non è un caso che tutti continuino a chiamarli esami di maturità!!! Di fatto sono un aborto! Non sono né di maturità né di certificazione delle competenze. Per non dire, poi, di quanto sia casareccia la certificazione delle competenze alla fine della scuola primaria (competenze a 11 anni? E’ solo risibile) e media (anche qui, risibile!!!). Hai letto i documenti certificativi dei primi due gradi di istruzione? Una presa in giro! Ma chi ha scritto queste ignobili cose? Le competenze sono una cosa seria! E ne possiamo parlare solo alla fine di un decennio di istruzione obbligatoria! Quando si compiono i 16 anni di età. Parlarne prima è solo risibile! Però, che cosa succede alla fine del biennio? Nulla di nullaaa!!! Nessun insegnante conosce il dm 139/07!!! Che tristezza!!! Europa? EQF? Misteri!!! Perciò la certificazione delle competenze sui riduce a un mero adempimento burocratico! Attacco il somaro dove vuole il padrone! Insomma, il Miur non ne capisce nulla e le scuole, sole, sono solo allo sbando. Poi arriva l’Ocse e ci bacchetta!!! E ci bacchetterà ancora!!! Di tutto questo la colpa, però, non è “solo” degli insegnanti! A mio vedere, è tutta la politica scolastica che è “strabica”e “stravagante”. Con La Buona scuola, gli anonimi redattori (non hanno avuto il coraggio di apporre ciascuno la propria firma?!) si sono inventati una scuola che non c’è, me che è passata come una schiacciasassi su quella scuola sulla quale persone come noi hanno tanto lavorato!!! La legge 107, poi, ha inviato dei messaggi distorti e ha proposto alle scuola dei savoir faire molto lambiccati e stravaganti. Tra RAV e PDM e carte varie, che ne esce fuori? Che gli insegnanti scrivono scrivono scrivono cose che nessuno legge! Ne risulta che tutti i decenni che abbiamo impiegato con le scuole sui temi della progettazione e della valutazione sono stati di fatto cancellati.

Le scuole le vedo alla sbando, per cui ciascun insegnante coltiva il proprio orticello. Consigli di classe? Non sono “gruppi di lavoro”! Sono incontri occasionali in cui ci si lamenta di Antonio o di Maria!!! E poi arrivano le prove Invalsi! Un dramma per gli insegnanti! Il fatto è che gli amici dell’Invalsi sanno tutto in materia di misurazione e valutazione, ma gli insegnanti nulla! Quando ho a che fare con loro, dico sempre che la valutazione è una disciplina come l’italiano, la matematica, ecc. per cui VA STUDIATA (ricordi il buon Gattullo, tra i primi a parlarne qui in Italia, investito e ucciso mentre andava in bicicletta?) e che non è una cosa che si inventa quando si corregge una prestazione (pardon! Interrogazione o compito in classe!) o quando si deve decidere una promozione o un recupero. L’insegnante italiano non è capace di produrre un test od una prova semistrutturata… sono tutte parolacce. Sono una perdita di tempo! E poi si tratta solo di crocette!!! Gli alunni se le copiano!!! Ecco perché si continua con la solita solfa: spiegazione, compito, ovviamente ora a casa, ora in aula (non in classe, che è un’altra cosa!), interrogazione. Ciò non toglie nulla, però, alle sperimentazioni interessanti e produttive che si effettuano in alcuni istituiti secondari superiori. Conosco ciò che fa Salvatore Giuliano a Brindisi! E ci sono poi tanti istituti e tanti insegnanti che conosco e che ce la mettono tutta! Ma, a fronte della realtà nazionale, sono rarae aves.

Carissima! Non so che dirti! I tempi per la nostra scuola sono OGGI tristissimi! Comunque, grazie per quanto fai da sempre con l’ADI e con tutti gli amici di questa bella organizzazione! Tieni duro! Teniamo duro! Il domani è sempre un altro giorno!

Un abbraccio! Maurizio