Bello da coltivare

BELLO DA COLTIVARE PER EDUCARE di Umberto Tenuta

CANTO 750 EDUCARE ATTRAVERSO IL BELLO

Nel discorso da Piazza San Pietro del 10 maggio 2014, rivolto al mondo della scuola italiana, Papa Francesco ha detto che a scuola <<noi coltiviamo in noi il vero, il bene e il bello; e impariamo che queste tre dimensioni non sono mai separate, ma sempre intrecciate. Se una cosa è vera, è buona ed è bella; se è bella, è buona ed è vera; e se è buona, è vera ed è bella>>.

 

Da lì, dall’alto dei monti, vedi e senti la bellezza della natura,

Le valli, le colline, i monti, tutti vestiti di verde.

Senti il rimorso di mettere sotto i piedi i fili d’erba, i fiori di tanti delicati colori, le tenere pianticelle.

E intorno a te i verdi arbusti, gli alberi che svettano verso l’azzurro del cielo, i boschi dai mille colori dell’autunno.

È la Bellezza.

La Bellezza della natura.

La Bellezza in persona.

Le parole di Papa Francesco ti tornano nel cuore.

Educare attraverso il BELLO.

Che ci fate, voi giovani, là, nelle aule con le finestre chiuse?

Là non imparerete mai nulla!

Le pagine ingiallite dei libri non vi diranno mai niente.

Non toccheranno il vostro cuore.

Cara Professoressa, esci!

Esci dall’aula.

Respira a pieni polmoni.

Riempiti gli occhi dei mille colori della tua conchiglia.

Le valli, le colline, i monti, il cielo, il mare.

La dea Bellezza ti avvolge.

Ti tocca il cuore.

Taci.

I tuoi giovani non hanno bisogno delle tue parole.

La bellezza della natura penetra nei loro cuori.

Ammirati, incantati, affascinati, tacciono.

   Taci. Su le soglie

   del bosco non odo

   parole che dici

   umane; ma odo

   parole più nuove

   che parlano gocciole e foglie

   lontane.

Ascolta. Piove

   dalle nuvole sparse.

   Piove su le tamerici

   salmastre ed arse,

   piove sui pini

   scagliosi ed irti,

   piove su i mirti

   divini,

   su le ginestre fulgenti

   di fiori accolti,

   su i ginepri folti

   di coccole aulenti,

E il pino

   ha un suono, e il mirto

   altro suono, e il ginepro

   altro ancora, stromenti

   diversi

   sotto innumerevoli dita.

   E immersi

   noi siam nello spirito

   silvestre,

   d’arborea vita viventi;

   e il tuo volto ebro

   è molle di pioggia

   come una foglia,

   e le tue chiome

   auliscono come

   le chiare ginestre,

   o creatura terrestre

   che hai nome

   Ermione. (Gabriele D’Annunzio)

PROGETTI NELLE SCUOLE: chi più ne ha più ne metta.

Ne basta uno solo!

Uscire dalle aule.

Piegarsi ad osservare le erbe dei prati.

Entrare nei boschi.

Lasciarsi ammaliare dai mille colori dei fiori e dalle mille forme delle foglie, dei rami, delle piante.

Il cuore si commuove.

La mente si apre.

Le forme delle foglie, dei fiori, dei rami…

I nomi, i verbi, gli aggettivi…

Questo è l’antenato del pero…

Questo mangiavano gli uomini un tempo lontano lontano…

E sotto queste fronde si riparano dal freddo ancora gli uomini della foresta amazzonica.

Ed Emilio si orienta osservando la bellezza del muschio, or verde, or scuro.

È bello ammirare i fiori, le foglie, i rami, i tronchi degli alberi.

Ed è bello regalare un fiore.

Ed è bello imparare dalle erbe, dagli arbusti, dalle piante.

Ed è bello imparare aprendo gli occhi e il cuore alla bellezza della natura!

Il mio PON: AMMIRO IL BELLO, LO AMO ED IMPARO.

La SCUOLA BUONA è la scuola che parla il linguaggio della BELLEZZA.

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