Conversando con due cari amici!

Conversando con due cari amici!

di Maurizio Tiriticco

Facebook, appena lo apro, mi chiede sempre a cosa penso! Ora sto pensando al fatto che… c’era una volta l’Italia!!! Negli anni trenta alle scuole elementari studiavo: cento anni fa l’Italia era divisa in tanti piccoli staterelli… oggi invece, dopo tre guerre di indipendenza e dopo una guerra mondiale, l’Italia è finalmente unita ed è un Regno guidato da un Re di quella Casa Savoia che tanto si è adoperata nel secolo scorso per giungere a quell’Unità nazionale, proclamata il 17 marzo del 1861. E poi c’è anche un Duce che, dopo la rivoluzione fascista, sta facendo il nostro Paese ancora più bello e più grande, come ai tempi della Roma dei Cesari.

Poi le vicende sono note, due guerre e una dittatura! Poi la Resistenza e la Repubblica! Grandi eventi!!! E una Costituzione, che è tra le più belle del mondo!

Ma oggi? Mah! Da Est e, soprattutto, da Sud si sta consumando una lenta ma inarrestabile invasione, tra l’altro favorita anche dal nostro governo in nome dell’accoglienza, della solidarietà e via dicendo… ma… mi domando: se l’ingresso nel nostro Paese di persone che – come si suol dire – fuggono dalla guerra e dalla miseria, continua con questo ritmo, che sarà da qui a dieci anni? Mi hanno insegnato che i “sacri confini della Patria” vanno sempre difesi! Nessuno mi ha insegnato, invece, che i sacri confini possono essere varcati da chiunque, ormai convinto che questo è il Paese di Bengodi! E l’invasione procede massiccia! Migliaia, giorno dopo giorno! E non sono solo persone altre, sono lingue altre, costumi altri, religioni altre! E in larga maggioranza sono bei giovanottoni neri neri, soli soli – i nuclei famigliari, che sarebbero veramente bisognosi, sono pochissimi – certi che qui trovano la pacchia, i 35 euro al giorno, la libertà di bighellonare per l’intera giornata per poi dormire tra Caritas, panchine, stazioni ferroviarie se non in palazzine od hotel dismessi e a loro assegnati con l’assenso, ovviamente, delle Autorità! E la viva preoccupazione di tanti nostri connazionali.

Nelle grandi città il fenomeno, pur visibile, non provoca – per ora – particolari allarmi! L’allarme si ha invece nei piccoli centri, dove il fenomeno diventa una vera e propria invasione quotidiana! Abitanti, pochi, “ospiti” molti!!! Il che crea seri squilibri per quello che è l’identità stessa degli abitanti. Ciò che stupisce è che agli allarmi dei nostri concittadini il governo non dà risposte, troppo occupato ad accogliere chiunque passi quei Sacri Confini della Patria, per i quali migliaia di nostri ragazzi sono morti nel corso di due guerre mondiali! Insomma, lo straniero ci sta occupando – in Pace – giorno dopo giorno. Mi chiedo: che penserà il nostro Milite Ignoto? Ad ogni ricorrenza le autorità portano corone di fiori, ma nessuno può ascoltare il suo accorato lamento: “Che sono morto a fare”? Questa, oggi, è l’Italia… anzi, forse non è più Italia…

Caro Luigi! Tu mi critichi e mi accusi di essere vittima di una “deriva leghista”! No, mio caro! Mi conosci troppo bene e da tanti anni… ricordi? All’Università due seminari annuali sulla pedagogia cattolica e sulla pedagogia marxista!!! E poi tutti i lavori al ministero PI, alla Formazione Professionale e all’Istruzione Tecnica!!! La mia formazione intellettuale e politica (che poi, in parte, è anche la tua, penso) è troppo rigorosa perché io possa cadere in derive leghiste! Invece, mi sento un po’ come la compianta Oriana Fallaci, quando parlava di una prossima “Eurabia”, e nessuno le credeva, neanch’io!!! Lei profeta disarmata? Disarmata da noi, anche da me, allora!

Caro Giaime! Paese di passaggio? Lo dicono loro furbescamente e lo diciamo anche noi ingenuamente! E come le scimmiette, chiudiamo occhi, orecchie e bocca! Ma poi ai confini nessun Paese europeo li vuole, a meno che il numero degli accessi non sia stato programmato! L’Italia ormai è un ponte dove passano tutti, via mare, da Sud e da Est, ma poi si fermano a Nord dove le frontiere terrestri francesi, svizzere e austriache non sono un colabrodo come le nostre frontiere marine.

Le vicende di ieri nei campi non sono incidenti casuali, sono segnali preoccupanti! E non solo per me, ma anche per tutti quei nostri concittadini che hanno i campi a qualche centinaio di metri! Noi cittadini del centro di Roma non viviamo fenomeni di questo tipo! Ma l’Italia minore, quella dei piccoli centri è in larga misura in sofferenza! Chi ci governa chiude gli occhi sul fenomeno, perché di fatto è incapace di governarlo. La politica dell’accoglienza!!! Il discorso di Capodanno del Presidente!!! Per la nostra ingenua o colpevole o complice politica, si tratta di accoglienza! Per coloro che “accogliamo” si tratta di ben altro! Ne riparleremo tra dieci anni! O meglio ne riparlerete voi, perché io non ci sarò!