Domandarsi domandare

DOMANDARSI DOMANDARE di Umberto Tenuta

CANTO 762 Il vero scopo della scuola è quello di mettere un uomo nella condizione di porre continue domande (Vescovo Mandell Creighton) e di trovare da solo le risposte (Umberto Tenuta).

 

Immaginate Adamo nel suo bel Paradiso Terrestre.

Ignora tutto.

Non conosce niente.

Come il bimbo appena nato.

Eppure in quel mondo deve vivere.

E quindi deve conoscere quel mondo.

Dinanzi al peccaminoso albero di melo deve domandarsi:

─Che è e che fa questo coso tondo ed alto?

Ed Eva:

─Tonto sarai tu! Questo è il TRONCO che regge tutto l’albero, non vedi?

─Capisco!

─Ma queste braccia?

Generosa, Eva:

─Sono i RAMI, come le tue braccia: rami, rametti, ramoscelli…

─E questo coso alto e tondo che li regge tutti?

─Questo è il TRONCO. Hai capito bene: regge i rami!

─Eva cara, dimmi ancora: il tronco come si regge, mica ha i piedi?

─Altro che piedi!

─Vedi qua: ecco, queste sono le radici che lo attaccano alla terra!

─Eva diletta, ma anche le radici sono ramificate?

─Bravo, Adamino caro: anche le radici si ramificano, per attaccarsi meglio al suolo.

─Insomma, Eva, come i miei piedi con le loro dita!

─Ma, ma, ma!

─Senti, cara, ma come fa l’albero a crescere? Mica ha la bocca?

─Adamo, sei proprio tondo, tondo come il tronco dell’albero!

─L’albero mica è stato sempre così: l’albero è nato, è cresciuto, ha portato i frutti… e un giorno morirà, come tutti gli esseri viventi.

Il poveretto ha già la testa piena.

─Eva, ti prego, per oggi basta.

─Un altro giorno mi dirai il resto.

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