Censura preventiva nelle scuole bolognesi?

Censura preventiva nelle scuole bolognesi?

A seguito delle polemiche suscitate dalla lettera presentata dal Comitato genitori “Difendiamo i nostri figli”  riportata dall’articolo del Resto del  Carlino sullo spettacolo  “Fa’afafine”, presente nel cartellone della stagione teatrale per le scuole dell’Unione Reno Galliera, raccogliamo le segnalazioni di diversi insegnanti delle scuole del territorio che denunciano un’azione intimidatoria portata avanti da alcuni Dirigenti scolastici. Senza alcun tipo di indicazione a procedere in tale maniera da parte dell’Ufficio Scolastico Provinciale, alcuni Dirigenti Scolastici hanno deciso di inviare alle famiglie tale lettera  congiuntamente all’indizione di assemblee straordinarie, aventi come unico oggetto la richiesta di  un “consenso informato dei genitori” , sebbene le uscite didattiche fossero già state comunicate e deliberate.

Questa modalità ha  innescato  immediatamente un clima di allarme e di preoccupazione creando una falsa contrapposizione  tra scuola e famiglia, soggetti che hanno già diverse occasioni calendarizzate per confrontarsi e discutere proposte. Ciò che lascia ancora più perplessi è che si invitano le componenti della scuola a discutere sullo spettacolo senza averlo visto, suggestionati dalle posizioni ideologiche espresse dal “Comitato”.

Siamo di fronte ad una vera e propria censura preventiva che è in contrasto con i principi costituzionali e con i trattati internazionali, che invece pongono la scuola al centro di un’azione che promuova l’inclusione e il riconoscimento di ogni identità

Non è la prima volta che giungono queste segnalazioni dal territorio dei comuni dell’Unione;  si registra da parte di alcune  Dirigenze scolastiche una tendenza piuttosto manifesta ad assumere posizioni ideologiche che non garantiscono la laicità della scuola pubblica e di fatto impediscono ogni progettualità afferente a queste tematiche , sostenendo che la scuola non è il luogo dove affrontare e dibattere questi temi  perché troppo delicati e vengono limitate le offerte formative suggerite dal territorio .

In tal modo viene anche lesa la libertà d’insegnamento così necessaria alla professione docente.

Chiediamo che la situazione finalmente emerga in tutta la sua urgenza e che gli insegnanti siano maggiormente tutelati nelle loro legittime scelte a fronte di questa chiusura oscurantista.

Ci auguriamo che non giungano più richieste di aiuto e sostegno dal corpo docente per episodi analoghi e che i Dirigenti siano richiamati alla loro doverosa imparzialità e al loro impegno attivo per promuovere queste tematiche nelle loro scuole.