Di competenze e di certificazione…

Di competenze e di certificazione…
Conversando con Franco De Anna

di Maurizio Tiriticco

 

Caro Franco! Ci punzecchiamo sempre su FB, ma ci vogliamo sempre un gran bene! Il fatto è che le norme che governano – o dovrebbero – governare la scuola, prolificano pressoché quotidianamente e i pasticci commessi dall’amministrazione sono frequenti e non è sempre facile interpretarli per tradurli poi in atti. E quando io e te tentiamo di capirci qualcosa, allora le letture/interpretazioni si moltiplicano! In effetti io e te siamo come due condannati ad una sorta di girone infernale: io cammino per una strada cercando di rimuovere gli ostacoli che via via si frappongono e tu, diavoletto dispettoso, mi precedi in retromarcia e ti diverti a frapporre sempre altri nuovi ostacoli! E’ il destino di alcuni dannati in eterno! Pertanto, mi/ti spiego meglio! A proposito di “maturità” – vocabolo ormai da dimenticare – e dintorni.

Quando nel lontano ’97 con Luigi Berlinguer (ero già in pensione, ma per modo di dire!) con la legge 425 CANCELLAMMO (e pensavamo in via definitiva) quell’esame che ancora oggi tutti si ostinano a chiamare di maturità (e con ragione, come si comprenderà successivamente), scrivemmo chiaramente all’art. 6 (in effetti lo scrisse il Parlamento) che: “Il rilascio e il contenuto delle CERTIFICAZIONI di promozione, di idoneità e di superamento dell’esame di Stato sono ridisciplinati in armonia con le nuove disposizioni, al fine di dare trasparenza alle COMPETENZE, conoscenze e capacità acquisite secondo il piano di studi seguito, tenendo conto delle esigenze di circolazione dei titoli di studio nell’ambito dell’Unione europea”. Ti ho scritto in maiuscolo due vocaboli, certificazione e competenze.

Ma occorre una precisazione preliminare. Ancora non c’era l’EQF, l’European Qualifications Framework. Come sai, l’Accordo per la referenziazione del sistema italiano delle qualifiche al Quadro Europeo delle Qualifiche, EQF, di cui alla “Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008”, fu ratificato dal nostro governo il 20 dicembre 2012!!!. E l’EQF è importante perché riguarda anche quell’esame che tutti si ostinano a chiamare di maturità. Infatti, i livelli indicati e descritti dall’EQF sono otto e la conclusione del nostro secondo ciclo di istruzione coincide con il quarto livello. Chiusa la precisazione!

Poi, a partire dalla nuova edizione degli esami di Stato del 1999, per ben due anni “divulgammo” contenuti e procedure del nuovo esame con pubblicazioni, interventi nelle scuole, cd, nonché fortunate (penso) trasmissioni TV. Però, come sai, “le leggi son, ma chi pon mano ad esse”? E fu l’amministrazione, purtroppo, che allora ci pose mano!!! In effetti, l’amministrazione ministeriale, pigra e miope come sempre (non ti dico chi era DirGen all’epoca…), scrisse un regolamento (dpr 323/98) con cui l’innovazione normativa di fatto non venne evidenziata e tradotta in termini operativi, ma, a mio vedere, di fatto fu impasticciata ed elusa. In effetti, la “norma” che doveva essere “esplicitata” e “regolata”, fu semplicemente… riscritta!!! Ecco il testo: “art. 1, c.3 – L’analisi e la verifica della preparazione di ciascun candidato tendono ad accertare le conoscenze generali e specifiche, le competenze in quanto possesso di abilità, anche di carattere applicativo, e le capacità elaborative, logiche e critiche acquisite”. E le COMPETENZE nella loro specificità? E le CERTIFICAZIONI? Mah! Ambedue, in effetti, vennero tutte ridotte a semplici adempimenti cartacei! Infatti, nel dm ad hoc n. 450/98 leggiamo testualmente: “Le certificazioni di cui all’art. 13 del D.P.R. 23 luglio 1998 n. 323 attestano: a) l’indirizzo e la durata del corso di studi, le materie di insegnamento comprese nel curricolo degli studi con l’indicazione della durata oraria complessiva a ciascuna destinata; b) la votazione complessiva assegnata, la somma dei punti attribuiti alle tre prove scritte, il voto assegnato al colloquio, l’eventuale punteggio aggiuntivo, il credito scolastico, i crediti formativi documentati; c) le ulteriori specificazioni valutative della Commissione, con riguardo anche a prove sostenute con esito particolarmente positivo”. Ma questi sono forse contenuti afferenti a COMPETENZE? Assolutamente no! E tale testo, di fatto, pur con qualche lieve modifica, da allora viene reiterato anno dopo anno. In altri termini, con tale andazzo, si continua a certificare… che cosa? Il NULLA!!! E sono passati 18 anni, se non erro!

Occorre ricordare che in seguito, nel 2010, con i dpr 87 e 88 vennero varate le Linee guida per i bienni dei “nuovi” istituti professionali e tecnici. Le linee guida per i successivi tre anni vennero varate con le Direttive 4 e 5 del 2012. Con il dpr 89, sempre del 2010, vennero varate le Indicazioni nazionali relative agli interi cinque anni dei percorsi liceali. Per quanto concerne le competenze, nei documenti normativi relativi agli istituti tecnici e professionali, queste sono sempre indicate secondo il cosiddetto modello dolmen: l’architrave indica la competenza e i due piedritti le conoscenze e le abilità necessarie per acquisirla. Con il dpr n. 89, relativo ai licei, vengono indicati semplicemente i “risultati comuni a tutti i percorsi relativi a cinque aree: metodologica; logico-argomentativa; linguistica e comunicativa; storico-umanistica; scientifica, matematica e tecnologica”. Poi per ciascun percorso liceale vengono indicati obiettivi specifici di apprendimento relativi al “primo biennio e al “secondo biennio e quinto anno”. E le competenze? Mah!!!

Con tale amministrazione pasticciona è, quindi, normale che pubblica opinione, dirigenti scolastici, insegnanti e studenti non ci abbiano capito nulla, per cui ci si ostina a usare l’espressione “esami di maturità”. In realtà purtroppo – e l’ho scritto più volte – gli esami finali del secondo ciclo oggi non sono né di MATURITA’ (in effetti, valutare la maturità di un soggetto è un’impresa con cui non si cimenta neanche lo psicologo! E fu per questo che abolimmo esami finalizzati a valutare… il nulla) né di CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE!

E’ una sorta di vuoto assoluto?! Mah! Penso di sì! Inoltre, se andiamo a leggere gli attuali provvedimenti di riforma dell’esame, si avverte un chiaro ritorno al passato! Cancellare la terza prova ex abrupto, che avrebbe dovuto essere quella più significativa del rinnovamento, significa tornare indietro, appunto, verso un obsoleto ma sempre vegeto e in agguato, esame di maturità.

Pertanto, ciò che infine conta non è un insieme di competenze raggiunte ed esplicitate, ma solo il punteggio raggiunto dal candidato “promosso”!. Un punteggio che vale quanto il due di briscola in Italia e in tutta l’UE. Ed ancora! Come sai, il processo valutativo nel “nuovo” esame di Stato prevedeva il superamento del VOTO che, com’è noto, è sempre generico e discutibile, e l’introduzione, invece, del PUNTEGGIO, saldamento ancorato agli “esiti oggettivi” rilevati dalla commissione d’esame nelle singole prove. Di qui, come sai, sono nate le mille griglie di misurazione, ed io stesso mi sono cimentato! Però, ecco ancora l’amministrazione a “fare casino”!!!. Nelle ordinanze ministeriali con cui annualmente si governano gli esami terminali del secondo ciclo si legge puntualmente: “La commissione dispone di 15 punti massimi per la valutazione di ciascuna prova scritta per un totale di 45 punti; a ciascuna delle prove scritte giudicata sufficiente non può essere attribuito un punteggio inferiore a 10”. Ciò significa che si àncora l’innovazione del punteggio con la consuetudine del voto!!! Quando, invece si tratta di due concezioni assolutamente diverse, se non opposte: quella di misurare una prova con un punteggio oggettivo e quella, invece, di valutarla con un voto soggettivo, o plurisoggettivo, dato il numero dei commissari d’esame! E allora, che cosa ci possiamo aspettare dai nostri commissari d’esame quando, a monte, dispongono di una serie di norme impasticciate ed equivoche? Per non dire poi della conduzione del colloquio pluridisciplinare, umiliato e offeso dalle interrogazioni di ogni singolo commissario su ogni singola disciplina!

Per quanto concerne poi la CERTIFICAZIONE delle COMPETENZE acquisite dal candidato al termine del quinquennio secondario di istruzione, ricordo che con le Ordinanze Ministeriali relative agli esami di Stato del secondo ciclo di istruzione, reiterate ogni anno, di certificazione effettiva… non c’è neanche l’ombra! Eppure… se leggiamo le Linee guida degli istituti tecnici e quelle degli istituti professionali, le competenze sono indicate e descritte (forse aggiornabili? Non so!), anche se denominate “risultati di apprendimento”. Quindi, potrebbero costituire elementi da considerare per un’opportuna certificazione. Ma non è così! Il rito di sempre prevale sull’attualità… umiliata e offesa! Per quanto riguarda le Indicazioni nazionali per i licei, anche lì i “risultati di apprendimento” sono indicati e descritti, sia quelli comuni che quelli dei singoli percorsi (artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico, delle scienze umane). Però, non so quanto questi risultati/obiettivi possano essere tenuti nel debito conto dagli insegnanti in fase di progettazione (ma si programma ancora nelle nostre scuole? Mah!) che in sede di valutazione intermedia formativa che finale sommativa.

Insomma, l’amministrazione mette insieme ogni anno tutto questo mix di norme e di procedure (come sai l’opuscolo pubblicato ogni anno dalla Tecnodid relativo agli esami di Stato del secondo ciclo di istruzione è sempre di circa 200 pagine) accompagnato da una OM chilometrica che disciplina contenuti e procedure per un esame in cui la ritualità sembra essere più importante dell’obiettivo finale. Questo, infatti, dovrebbe essere una vera e propria CERTIFICAZIONE delle COMPETENZE acquisite dal candidato, la quale gli permetterebbe di proseguire gli studi qui o all’estero o di accedere al mondo del lavoro (a parte la crisi di questi tempi!): competenze che per altro si attesterebbero sul livello quarto dell’EQF, degli 8 previsti. Quindi, competenze di tutto rispetto!

Però, nulla di tutto questo accade! E la corsa è solo al voto finale! E alla lode, se è il caso! Un abbraccio, carissimo!