Laboratorio geografico

LABORATORIO GEOGRAFICO di Umberto Tenuta

CANTO 767 INDICAZIONI PER CREARE E GESTIRE UN LABORATORIO GEOGRAFICO

 

Dal dire al fare c’è di mezzo il mare!

Non ci sono alibi per non creare un laboratorio, soprattutto se si tratta di un LABORATORIO GEOGRAFICO.

Come sempre, si parte dal vicino al bambino, da ciò che è gli è già noto.

Si parte dal contesto ambientale della scuola.

È da quel contesto che il bambino deve muovere per apprendere i concetti geografici fondamentali: pianura, collina, monti, fiumi, laghi, centri abitati, vie di comunicazione, paesi, città, genti, culture…

Un tempo, mi auguro molto lontano, le pareti delle aule erano adornate da carte e cartine geografiche!

Oggi c’è di meglio!

C’è il TABLET.

Il tablet di ogni bambino.

Il tablet che sostituisce il libro di testo.

Altro che SUSSIDIARIO!

Il tablet, presto tridimensionale.

Dal proprio ambiente ci si muove sempre più in là.

Il territorio del Comune, della Provincia, della Regione, dell’Italia, dell’Europa, dell’Eurasia, delle Americhe, del Mondo.

E non solo, e non soprattutto fiumi, monti, fiumi, laghi, mari…

Ma anche e soprattutto genti, lingue, culture…

Incontrare e riconoscere lontani parenti!

Altre culture, altre espressioni dell’umanità.

Arricchirsi dei loro beni.

Dei beni dell’uomo di tutte le terre, di tutti i paesi, di tutte le culture.

Questo il fine dello studio della Geografia.

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:
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