AA.VV., Storie di scuola

Storie di scuola. L’inclusione raccontata dagli insegnanti: esperienze e testimonianze
a cura di Fernanda Fazio, Nicola Striano e Giancarlo Onger
Centro Studi Erickson

 

Trento, febbraio 2017 – «Una scuola più aperta, inclusiva, innovativa»: sono queste le parole chiave con cui il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca ha lanciato un piano in 10 punti per portare la scuola italiana «a diventare un agente di cambiamento verso uno sviluppo sostenibile e inclusivo per tutte e per tutti».

E sulle stesse parole chiave si sviluppa “Storie di scuola. L’inclusione raccontata dagli insegnanti: esperienze e testimonianze” a cura di Fernanda Fazio, Nicola Striano e Giancarlo Onger. Il libro raccoglie un cospicuo numero di testimonianze autobiografiche di insegnanti ed educatori, differenti per età, formazione o carriera, ma tutti accomunati dall’impegno e della volontà di realizzare una scuola inclusiva.

Ogni storia raccontata è una storia a sé e propone al lettore spunti significativi, per l’approccio alla diversità, per la realizzazione di percorsi possibili, per la ricerca di strumenti idonei e per il superamento delle barriere culturali, azioni che hanno consentito la rivoluzione copernicana avvenuta nella scuola italiana.

Le storie, gli aneddoti e le esperienze raccontati dagli insegnanti hanno una valenza pedagogica e forniscono una fotografia fedele e unica di come è cambiato il sistema scolastico italiano, dalle scuole speciali all’approccio inclusivo, dagli istituti montessoriani alle metodologie didattiche più recenti.

Questa narrazione dei percorsi e delle esperienze che dalla Montessori a don Milani fino alla scuola dell’inclusione hanno caratterizzato lo sviluppo della nuova pedagogia italiana spinge il lettore a porsi degli interrogativi e a riflettere su una generazione e su un Paese che nella scuola ha investito – in passato – le migliori risorse. a.

L’obiettivo della didattica inclusiva è far raggiungere a tutti gli alunni il massimo grado possibile di apprendimento e partecipazione sociale, valorizzando le differenze presenti nel gruppo classe: tutte le differenze, non solo quelle più visibili e marcate dell’alunno con un deficit o con un disturbo specifico (Centro Studi Erickson).

Nella prima parte del volume è possibile leggere le testimonianze della scuola raccontate da insegnanti di sostegno che, grazie a questo ruolo, sono riusciti a cogliere aspetti inediti del processo di insegnamento e apprendimento. Una delle spinte culturali e pedagogiche che negli ultimi decenni ha permesso l’inserimento dei ragazzi con disabilità nelle classi comuni è nata proprio all’interno degli istituti speciali per ragazzi ciechi. A questa è dedicata la seconda parte del volume. La terza e la quarta parte, invece, riguardano rispettivamente l’utilizzo e la potenzialità delle nuove tecnologie e il contributo fondamentale dei dirigenti scolastici e dei funzionari delle istituzioni, che hanno creato le condizioni affinché l’intera comunità scolastica fosse arricchita da tutti coloro che ne fanno parte, sempre in termini di inclusione.