Il nuovo abito della Scuola

IL NUOVO ABITO DELLA SCUOLA

di Carmela Russo

 

Le tante riforme di questi anni hanno dato vita ad una scuola diversa, dove organizzazione, didattica, ruolo del docente, ordinamenti, strutture e programmi hanno subito consistenti modificazioni, cambiando volto ad un sistema rivisto e pensato tante volte.

In questo momento storico ─nel quale la società si presenta come società della conoscenza, dell’inclusione, dei diritti del cittadino, dell’apertura a nuove forme di sapere e all’integrazione─ è d’obbligo domandarsi se la scuola abbia raggiunto le mete perseguite e abbia dato le risposte esaurienti alle domande del nostro tempo in ordine alla formazione della persona.

Il lungo percorso di riflessione pedagogica ha generato l’immagine di una istituzione che va alla ricerca di una consapevolezza e di un ruolo maggiormente definito, contestualizzato e valoriale, e che rivolge l’attenzione soprattutto ai metodi dell’apprendere e dell’insegnare, ai luoghi della formazione, ai diversi codici espressivi ed interpretativi, con particolare riferimento alle relazioni umane, in un mondo che presenta esigenze sempre più complesse, nuovi bisogni e obiettivi da perseguire.

Ciò si percepisce all’interno delle classi, nei discorsi dei docenti ed anche nel mondo delle famiglie e degli studenti.

In questi anni i docenti hanno dovuto adeguarsi a normative in continua evoluzione, anche se non sempre condivise, che li hanno costretti ad interagire in maniera a volte veloce ed improvvisata.

Pertanto, i docenti spesso fanno un uso inadeguato della didattica in classe e delle tecnologie digitali, oltre che a gestire difficoltà organizzative e didattiche, anche legate ai più evidenti e riconosciuti deficit di apprendimento di alcuni alunni.

Le aule diventano, così, ogni giorno il luogo dove si avverte il peso di troppe innovazioni teoriche, non maturate nel tempo necessario e nel modo giusto, per la necessaria metabolizzazione.

Questo discorso ci presenta un quadro che è importante comprendere per poterne affrontare i vari aspetti.

Comunque, il punto centrale è la funzione docente.

Le grandi complessità del momento storico hanno generato in tale funzione, che pur segue un processo di evoluzione iniziato da molto tempo, la ricerca di una migliore identità.

Oggi, probabilmente motivata dalla sua autonomia, essa avverte l’esigenza di sempre nuove competenze culturali e professionali.

L’insegnante ─soprattutto se la propria biografia professionale si presenta ricca di esperienze, di progetti, di corsi di formazione─ sa di dover essere professionista autorevole.

Sente che deve mettere in gioco tutte le sue risorse cognitive ed emotive.

Capisce che il suo non è un mestiere semplice, perché richiede competenze, responsabilità e consapevolezze notevoli.

Poiché l’attività educativa e didattica è un lavoro che ricade direttamente sulla classe, intesa come insieme di persone, la formazione professionale dei docenti comprende la capacità di organizzazione degli spazi, dei tempi, dei contenuti, delle dinamiche relazionali ed educative, nonché la padronanza degli strumenti più aggiornati della didattica.

Per queste motivazioni, il docente oggi ha impellente bisogno di riflettere profondamente sul proprio ruolo, per poter affrontare le nuove sfide e riuscire a controllare l’incertezza dovuta ai continui cambiamenti.

Nella strutturazione di un’identità professionale forte, che lo renda sensibile alle diverse situazioni dei contesti scolastici, il docente può essere aiutato dal sistema, mantenendo tuttavia su di sé il compito più importante: imparare ad integrare la dimensione personale con quella professionale, attraverso una riflessione ponderata ed una formazione continua, nel senso che deve continuamente mettersi in gioco e trasformarsi.

Tutto ciò potrà arricchirlo di nuove potenzialità, soprattutto se ha a disposizione i tempi, i modi e i mezzi utili ad impossessarsi dei nuovi orientamenti della ricerca didattica e metodologica.

Il nuovo abito della scuola passa, dunque, attraverso i docenti.

Nel loro percorso di aggiornamento professionale e nella loro disponibilità a rendere la professione un campo di sperimentazione del proprio agire e del proprio sentire, in relazione ai diversi contesti e alle diverse opportunità, sta la scuola del domani.

Sono, quindi, i docenti coloro che realizzeranno per la scuola italiana quel nuovo vestito che ne ridisegnerà i tratti, dove il passato comunica con il futuro, dove le novità pedagogico-didattiche e metodologiche scendono nelle aule, e dove essi, tra spazi condivisi e nuove esigenze, si troveranno a vivere, nella vera “casa dell’apprendimento”, il posto migliore dove operare.