Giovani e Smartphone: s’inizia già a 8 anni
In occasione della Giornata Mondiale della Sicurezza in Rete (Safer Internet Day) il Centro culturale Francesco Luigi Ferrari di Modena rende noti i primi dati della ricerca sviluppata a livello europeo su giovani e smartphone. La ricerca è parte di SMART Generation, progetto finanziato dall’Agenzia Nazionale Giovani nell’ambito del Programma europeo Erasmus+.
Sono in corso di elaborazione i dati del questionario sviluppato dal Centro culturale Francesco Luigi Ferrari nell’ambito di “SMART Generation”, progetto cofinanziato dal Programma europeo Erasmus+, nato per favorire un uso consapevole e critico dello smartphone.
Al questionario hanno risposto 1735 ragazzi: 509 in Italia, 503 in Spagna, 382 in Lettonia, 316 in Romania e 25 ragazzi contattati tramite la rete europea EAEA. Il campione è composto prevalentemente da giovani con una età compresa fra i 15 e i 19 anni. Secondo la ricerca, oltre il 90% dei ragazzi si affretta a rispondere appena il cellulare squilla, il 42% verifica compulsivamente lo smartphone, quasi il 70% controlla insistentemente i propri profili social.
La ricerca verrà pubblicata integralmente nelle prossime settimane sul sito del progetto (http://smart-generation.
La ricerca è uno degli elementi conoscitivi utile alla definizione del Modello Pedagogico che il progetto SMART Generation intende definire e mettere a disposizione di insegnanti ed educatori per incentivare un uso consapevole e sicuro dello smartphone, strumento utile anche all’apprendimento, se ben utilizzato.
«Sul tema delle nuove tecnologie siamo impegnati – spiega il presidente del Centro Ferrari, Paolo Tomassone – a dare risposte positive ai giovani e agli educatori. “Educare allo smartphone” sarà un Modello Pegagogico agile e funzionale, elaborato a partire dalla metodologia della Media Education, messo a punto per rispondere alle esigenze di adulti, organizzazioni scolastiche e gruppi informali che sentono il bisogno di essere d’aiuto ai ragazzi in questo percorso di consapevolezza sull’utilizzo delle tecnologie. Il Modello Pedagogico, valutato e validato attraverso i canoni della socioterapia, si concentra su 4 aree: identità digitale, relazione digitale, sicurezza digitale e competenza digitale».