Scuola, lezioni on line e tutor per studenti-atleti

da Il Sole 24 Ore

Scuola, lezioni on line e tutor per studenti-atleti

di Alessia Tripodi

 Conciliare l’attività agonistica con lo studio grazie anche a strumenti on line che aiutano a recuperare le lezioni in caso di assenze prolungate. È l’obiettivo del programma di didattica sperimentale, previsto dalla legge sulla Buona Scuola, che ha preso ufficialmente il via quest’anno, coinvolgendo in prima battuta 415 studenti delle scuole superiori. E oggi il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, insieme al sottosegretario Miur Gabriele Toccafondi, ha tracciato un primo bilancio dell’iniziativa, nata da un’alleanza tra Miur, Coni, Cip (Comitato italiano paralimpico), Lega Serie A.

Coinvolte 37 federazioni sportive
I primi a partecipare al progetto, spiega il Miur, sono stati 415 ragazzi di 187 scuole superiori distribuite in 17 regioni, con una maggiore concentrazione in Lombardia (23%), Lazio (18%) e Piemonte (11%). Il 73% degli iscritti frequenta un liceo, il 20% un istituto tecnico e il 7% un istituto professionale, in particolare negli ultimi due anni di scuola. Sul piano sportivo, sono 37 le federazioni sportive coinvolte, per un totale di 45 discipline rappresentate: netta predominanza del calcio con 96 ragazzi-atleti, davanti a nuoto (49), atletica (40) e basket (35).

I contenuti del progetto
Gli istituti avranno a disposizione un programma che prevede due modalità di studio: quella base e quella avanzata. Quest’ultima, spiega il ministero, oltre al Programma formativo personalizzato, si avvale anche di una piattaforma digitale di e-learning come strumento integrativo della didattica in caso di assenze prolungate. Realizzata da Alfabook (Società Olivetti del gruppo Tim), la piattaforma viene messa a disposizione dalla Lega Serie A in modo gratuito: al suo interno si possono trovare integrazioni ai libri di testo, prove per l’assegnazione dei compiti e strumenti di valutazione. Ogni ragazzo sarà seguito da un tutor scolastico, 209 quelli a disposizione, e da uno sportivo.

Fedeli: «Progetto getta basi per una cittadinanza migliore per tutti»
Il programma testimonia la «qualità delle scelte che facciamo- ha sottolineato il ministro Fedeli- e dare questa possibilità significa certificare un impegno straordinario sia nello studio che nella fatica di una passione. Bisogna fare un applauso a questi ragazzi».
Al progetto «partecipa tutto il tessuto sportivo italiano- ha ricordato il segretario generale del Comitato olimpico, Roberto Fabbricini- perchè parliamo di 37 federazioni. Ma vorrei ricordare anche il ruolo delle società sportive che vivono al fianco dei loro atleti, e alle famiglie che spesso sono i primi dirigenti di un campione».
Lo ha sottolineato anche il presidente del Cip, Luca Pancalli: «Da genitore vedo le difficoltà che si incontrano quando un figlio fa sport – ha detto – e quindi c’è più soddisfazione ancora per il riconoscimento che si dà al mondo che rappresento e che attribuisce valore allo sport come strumento educativo, con un’importanza pari a quella delle altre materie». Numerosi gli studenti-atleti che hanno raccontato la loro esperienza: dal centrocampista della Lazio, Alessandro Murgia, alla karateka Carolina Amato, fino a Mattia Cardia, atleta ipovedente. Il progetto costituirà le basi per una «cittadinanza migliore per tutti- ha concluso il ministro Fedeli- Anche questo è un modo di fare scuola».