da Il Sole 24 Ore
Scuola, lezioni on line e tutor per studenti-atleti
di Alessia Tripodi
Coinvolte 37 federazioni sportive
I primi a partecipare al progetto, spiega il Miur, sono stati 415 ragazzi di 187 scuole superiori distribuite in 17 regioni, con una maggiore concentrazione in Lombardia (23%), Lazio (18%) e Piemonte (11%). Il 73% degli iscritti frequenta un liceo, il 20% un istituto tecnico e il 7% un istituto professionale, in particolare negli ultimi due anni di scuola. Sul piano sportivo, sono 37 le federazioni sportive coinvolte, per un totale di 45 discipline rappresentate: netta predominanza del calcio con 96 ragazzi-atleti, davanti a nuoto (49), atletica (40) e basket (35).
I contenuti del progetto
Gli istituti avranno a disposizione un programma che prevede due modalità di studio: quella base e quella avanzata. Quest’ultima, spiega il ministero, oltre al Programma formativo personalizzato, si avvale anche di una piattaforma digitale di e-learning come strumento integrativo della didattica in caso di assenze prolungate. Realizzata da Alfabook (Società Olivetti del gruppo Tim), la piattaforma viene messa a disposizione dalla Lega Serie A in modo gratuito: al suo interno si possono trovare integrazioni ai libri di testo, prove per l’assegnazione dei compiti e strumenti di valutazione. Ogni ragazzo sarà seguito da un tutor scolastico, 209 quelli a disposizione, e da uno sportivo.
Fedeli: «Progetto getta basi per una cittadinanza migliore per tutti»
Il programma testimonia la «qualità delle scelte che facciamo- ha sottolineato il ministro Fedeli- e dare questa possibilità significa certificare un impegno straordinario sia nello studio che nella fatica di una passione. Bisogna fare un applauso a questi ragazzi».
Al progetto «partecipa tutto il tessuto sportivo italiano- ha ricordato il segretario generale del Comitato olimpico, Roberto Fabbricini- perchè parliamo di 37 federazioni. Ma vorrei ricordare anche il ruolo delle società sportive che vivono al fianco dei loro atleti, e alle famiglie che spesso sono i primi dirigenti di un campione».
Lo ha sottolineato anche il presidente del Cip, Luca Pancalli: «Da genitore vedo le difficoltà che si incontrano quando un figlio fa sport – ha detto – e quindi c’è più soddisfazione ancora per il riconoscimento che si dà al mondo che rappresento e che attribuisce valore allo sport come strumento educativo, con un’importanza pari a quella delle altre materie». Numerosi gli studenti-atleti che hanno raccontato la loro esperienza: dal centrocampista della Lazio, Alessandro Murgia, alla karateka Carolina Amato, fino a Mattia Cardia, atleta ipovedente. Il progetto costituirà le basi per una «cittadinanza migliore per tutti- ha concluso il ministro Fedeli- Anche questo è un modo di fare scuola».