Bullismo dilagante: siamo sicuri che sia solo colpa dei dirigenti scolastici?

BULLISMO DILAGANTE: SIAMO SICURI CHE SIA SOLO COLPA DEI DIRIGENTI SCOLASTICI?

Bullismo dilagante. E’ anche colpa dei presidi. Questo il titolo apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 17 febbraio 2017 a firma dell’ex Provveditore agli Studi di Bari G. Lacoppola, da cinque anni in pensione, sullo stato dell’arte della scuola italiana. Non se ne comprendono le finalità, se non quella di voler rivendicare un periodo di grande efficentismo della scuola pubblica barese durante il suo interregno, seguito da un lungo periodo di oscurantismo post pensionamento.

Di certo è sembrata una polemica veramente ingenerosa e gratuita, tanto più perché estesa all’intero corpo docente, che all’unisono con la dirigenza scolastica si sobbarca l’estenuante compito di educare e formare le nuove generazioni in un epoca di totale degrado sociale e di dismissione dei propri compiti educativi da parte delle famiglie.

Come spiegare ad una persona in pensione da cinque anni il ginepraio normativo che ha ingabbiato le scuole italiane in una congerie di adempimenti burocratici, ma prive di un’adeguata tecnostruttura per poterli corrispondere: anticorruzione e trasparenza, accesso civico, stipula di contratti pubblici e privati, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, chiamata diretta dei docenti, bonus premiale (per citarne solo alcuni); a fronte dei quali i dirigenti scolastici sono quotidianamente esposti a pesanti responsabilità amministrativo-contabili, foriere ahimé – e molti colleghi ne fanno quotidianamente le spese – di pesanti sanzioni penali, civili, amministrative e disciplinari.

Veramente curioso e deprimente il pistolotto finale con il quale l’ex Provveditore agli Studi di Bari tira dentro tutti, ma proprio tutti: il sistema delle regole, la famiglia, la società, perfino la chiesa. Il sistema, appunto, con le sue mille contraddizioni, inefficienze, veti sindacali, cavilli normativi, con il quale i dirigenti scolastici convivono ogni giorno.

Bravo dott. Lacoppola: si è fatto una domanda e si è dato anche una risposta, senza nemmeno accorgersene! Purtroppo tardiva. Bastava pensarci un po’ prima, un po’ meglio, con un po’ più di onestà intellettuale e morale. Capire, cioè, che i dirigenti scolastici non sono gli artefici del denunciato degrado, ma l’anello debole di un sistema letteralmente impazzito, che gira all’incontrario, e che fagocita proprio coloro che quotidianamente e per primi sono infangati in trincea e, per di più, puntati dal fuoco amico.

 

Francesco G. Nuzzaci

Segretario DIRIGENTISCUOLA-Puglia