Mobilità 2017, si torna all’antico: assegnazione provvisoria solo motivata

da La Tecnica della Scuola

Mobilità 2017, si torna all’antico: assegnazione provvisoria solo motivata

Con la mobilità del prossimo anno si torna all’antico: in generale, stesse percentuali di destinazione dei posti del passato e assegnazione provvisoria solo motivata.

È uno dei passaggi espressi il 21 febbraio dal ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, alle Commissione riunite di Camera e Senato.

“Circa l’assegnazione provvisoria, dopo quella straordinaria voluta dalla legge per l’anno 2016/2017, si torna nell’anno scolastico 2017/2018 alle regole di sempre, per cui sarà riservata ai docenti che ne abbiano particolare necessità per la loro situazione personale e familiare e che abbiano superato il periodo di prova“.

Il responsabile del Miur ha anche detto che dopo la mobilità territoriale straordinaria dell’anno scolastico 2016/2017, come indicato dalla Legge 107, a vantaggio dei docenti di ruolo che aspiravano a rientrare nei luoghi di origine, “per l’anno scolastico 2017/2018 si torna alla mobilità ordinaria, con le stesse percentuali di sempre per la mobilità territoriale“.

“Non è vero che le percentuali siano state ridotte – ha puntualizzato il ministro – per prassi pluriennale, i posti disponibili per la mobilità territoriale sono sempre stati il 30% e lo saranno anche nel 2017/2018”.

“Inoltre, un ulteriore 30% dei posti (anziché il 25% solito) sarà riservato alle assunzioni dalle graduatorie ad esaurimento, il 30% (anche qui per prassi era il 25%) a quelle da concorso e il rimanente 10% alla mobilità professionale. Pertanto, l’unica percentuale ridotta rispetto al passato è quella della mobilità professionale, che passa dal 20% al 10%. Tale decisione, assunta congiuntamente con le organizzazioni sindacali in sede di contrattazione collettiva, è nata anche dalla considerazione che, guardando alla serie storica dei dati, non si era mai giunti a ‘consumare’ per intero la disponibilità del 20%”.

Fedeli ha anche confermato di essere “fermamente intenzionata a far sì che il prossimo anno scolastico si apra in maniera regolare e ordinata, con tutti i docenti in cattedra sin dall’inizio delle lezioni. Proprio per questo il Miur da dicembre è intensamente impegnato per assicurare che tutte le attività propedeutiche all’avvio dell’anno scolastico siano realizzate con circa un mese di anticipo rispetto alla prassi“.

Per rispettare la tabella di marcia espressa da Fedeli, tuttavia, è indispensabile che si giunga il prima possibile alla sottoscrizione del contratto definitivo sulla mobilità 2017/18: una situazione su cui rischia di pesare negativamente la distanza ancora alta tra le richieste del Miur e quelle dei sindacati sulla chiamata diretta dei docenti su ambiti territoriali.