Piano per la formazione docenti 2016-2019/1: vero laboratorio di sviluppo di idee

da Tuttoscuola

Piano per la formazione docenti 2016-2019/1: vero laboratorio di sviluppo di idee

Piano per la formazione dei docenti 2016 sta prendendo corpo in questi giorni con l’ avvio delle prime azioni delle reti di ambito territoriale e dei poli formativi per la realizzazione di attività coerenti con le priorità indicate dal piano nazionale e con le esigenze emerse anche da rilevazioni (talvolta capillari) effettuate sia sulle scuole che sui singoli docenti.

La rilevanza della materia sia sotto l’aspetto della governance (sarebbe un vero banco di prova) che dall’ottica dell’individuazione di un concreto percorso che possa fungere da modello di unità formativa, impone qualche utile riflessione.

Il Piano Nazionale indica numerose possibilità di percorsi: formazione in presenza e a distanza, sperimentazione didattica documentata e ricerca/azione, lavoro in rete, approfondimento personale e collegiale, documentazione e forme di restituzione/rendicontazione con ricaduta nella scuola, progettazione.

Oltre a ciò, il Piano dà indicazione di una serie di altri percorsi possibili, come la partecipazione a progetti e azioni di impatto consistente e innovativo all’interno della scuola o delle reti di scuole, o anche alle personali scelte del docente purché coerenti con il piano nazionale, di istituto e delle reti di ambito territoriale.

Un punto rilevante, strategico, è la prefigurazione di un percorso che comprenda in una sintesi diversi aspetti dell’unità formativa e che sia concretizzabile senza troppe difficoltà nella quotidianità scolastica, visti anche i tempi prescritti (per la prima annualità: rendicontazione delle azioni entro settembre/ottobre 2017).

Una possibile prospettiva operativa potrebbe essere la messa in campo di un percorso formativo centrato sul docente e sulle sue relazioni con gli alunni per garantire la necessaria ricaduta positiva sull’offerta didattica della scuola e, in ultima analisi, del sistema di istruzione.

A tal fine occorrerebbe considerare l’opportunità di includere nell’articolazione dell’unità formativa momenti di approccio a tematiche generali con esperti, propedeutici a ulteriori approfondimenti adeguati ai livelli e agli interessi dei discenti. Un corso che preveda anche la possibilità di mettere in pratica quanto via via si apprende mediante una documentata sperimentazione/ricerca/azione in aula e che dalla riflessione sulla pratica didattica – anche guidata da tutor – possa consentire ulteriori sviluppi.