Riconciliare la scuola con la vita, un’esperienza concreta

da Tuttoscuola

Riconciliare la scuola con la vita, un’esperienza concreta

Non è casuale che in alcuni momenti della storia del nostro Paese, in riferimento al sistema scolastico, in luoghi e in contesti ambientali differenti nascano idee, si avanzino proposte di cambiamento, si manifestino preoccupazioni e ansie verso il futuro della scuola. La domanda ricorrente è: che scuola sarà?

Ciò che personalmente mi colpisce è la convergenza molto forte tra posizioni sociali, culturali, educative provenienti da contesti e ambienti molto differenti. Al riguardo mi permetto di partecipare al confronto promosso dal prof. Dario Nicoli sul numero di dicembre di Tuttoscuola (acquistabile qui) su “come riconciliare la scuola con la vita”, prendendo spunto dalla “provocazione” del prof. Innocent Smith, a seguito della sua analisi del sistema scolastico italiano.

Intendo partecipare al confronto con il racconto dell’esperienza personale e professionale che sto facendo da alcuni anni in uno dei Collegi della rete delle scuole dirette dai Padri Gesuiti nel nostro Paese. Ricorro al genere “racconto” perché penso che lo “sguardo dal di dentro” aiuti a cogliere meglio le sinergie, le convergenze, le complementarietà tra le esigenze di cambiamento, le criticità del sistema, la condivisione o meno delle soluzioni adottate sul piano istituzionale e soprattutto tra le idee innovative provenienti da contesti differenti (associazioni professionali, associazioni di genitori, movimenti studenteschi, opinion leader, inchieste e resoconti giornalistici, saggi, gruppi di ricerca, università e centri studi, …).

Le linee guida per il curricolo

La Legge n. 107/2015 ha l’intenzione di mettere in movimento il mondo della scuola, anzi di portare a termine il progetto dell’autonomia scolastica avviato verso la fine degli anni ’90. Il MIUR “ha scelto a parole di sostituire i programmi con il curricolo, ma non ha abbandonato l’idea dirigista del passato, come se il nuovo possa emergere dagli adempimenti” (I. Smith).

Le novità metodologiche e di contenuto della legge n. 107/2015 vanno tuttavia nella direzione di aprire le finestre della scuola, per far entrare la vita, il mondo. E questa esigenza è particolarmente sentita da chi vive nella scuola: si avverte la necessità che la scuola si contamini con quanto avviene nel mondo, creando collegamenti tra “dentro” e “fuori”.

Le Indicazioni nazionali, le Linee guida emanate per l elaborazione dei curricoli nel primo e nel secondo ciclo di istruzione di fatto non costituiscono il punto di riferimento per l elaborazione dei curricoli reali, cioè quelli messi a punto dai docenti in base al contesto, alle caratteristiche e alle scelte formative della mission scolastica, alle esperienze positive realizzate sulla base di idee innovative nei contenuti, nelle metodologie, nell’organizzazione del tempo e degli ambienti di apprendimento.

Lo sforzo compiuto a livello dei Collegi della rete dei Gesuiti è stato quello di superare “una nuova forma di burocrazia” (moduli, modelli e format  corrispondenti a sigle quali PToF, RAV, PNSD, ASL, PDM PEI, PDP, CLIL) attraverso l’ascolto e il coinvolgimento responsabile, propositivo, innovativo degli studenti, dei docenti e dei genitori, dei dirigenti e dei responsabili del coordinamento delle azioni formative e didattiche.

Il lavoro in atto mira proprio a definire in chiave dinamica le Linee guida per l elaborazione del curriculum, partendo da istanze dei docenti quali:
“Ci piacerebbe che le linee guida siano chiare, non troppo sovrabbondanti, non eccessivamente dettagliate. Vorremmo che ci fosse un attenzione che è al tempo stesso una sfida: far emergere nel documento la ricchezza dei percorsi formativi di ciascuna scuola, trovando anche nuovi modi di raccontare e di narrare il vissuto e l’esperienza. E fondamentale a nostro avviso rendere i docenti partecipi del cambiamento perché possano esserne i reali protagonisti. Dare strumenti concreti per procedere. Curare il coinvolgimento non solo dei docenti ma anche degli studenti e delle famiglie. Considerare e narrare il curriculum dal punto di vista dei ragazzi”.

Nella redazione del curriculum riteniamo importante partire dall’ ascolto degli studenti: è la strada per fare incontrare il curriculum ideale con quello reale. Che possa essere un documento flessibile, che lasci emergere la dimensione interiore della relazione educativa, che consideri centrale la rilettura delle esperienze formati- ve: in conclusione che possa essere un curriculum a più dimensioni.

Queste le istanze più ricorrenti emerse nei Seminari di formazione dei dirigenti responsabili e dei docenti, istanze che non possono essere ignorate e che rappresentano le “domande reali” di una comunità che si sta dando linee guida per elaborare progetti globali di rinnovamento educativo e didattico, in grado di agganciare le scuole alle dinamiche più interessanti dello sviluppo culturale, sociale, economico, di durata poliennale, centrate sui valori (es. giustizia) e sui principi pedagogici fondamentali e verificate da esperti attraverso visite di accompagnamento, finalizzate al miglioramento della singola comunità scolastica e dell’intero sistema.

La tradizione educativa dei gesuiti alla base della “Riconciliazione tra scuola e vita”

Il percorso di riflessione e di ricerca sul curriculum nelle scuole ignaziane muove formalmente i primi passi nel 2012, a seguito dell’incontro a Boston, nel luglio dello stesso anno, dei responsabili delle istituzioni educative nel mondo. La Vision di Boston riassumibile in tre parole chiave: rete, internazionalità e tecnologia che diventano elementi essenziali nel cammino di rinnovamento intrapreso dalle scuole ignaziane impegnate a educare cittadini del mondo a partecipare alla globalizzazione della solidarietà, della cooperazione e al tempo stesso attivo prodotto di questo incontro che anima e vivifica in modo significativo il cammino delle scuole ignaziane italiane.

Questo processo di riflessione e di innovazione incrocia negli anni le Riforme della Scuola italiana. Nel nostro Paese si apre un confronto serio, approfondito e in chia- ve prospettica tra le proposte delle Indicazioni Nazionali del MIUR, la pedagogia ignaziana e le nuove sfide globa- li della società a livello mondiale.

Sin da subito emerge con chiarezza la centralità dell e- laborazione di un curriculum condiviso a livello della rete delle scuole ignaziane italiane.
Strettamente correlata all elaborazione del curriculum appaiono parimenti nodali:

– la definizione del Profilo dello studente ignaziano espresso in termini di competenze che si desidera che quest ultimo acquisisca al termine del ciclo di studi; ( nell incontro del Sipei a Manresa nel 2105 è inserito il profilo internazionale dell alunno delle scuole della Compagnia di Gesù: conscious, competent, compassionate, committedi, integrazione tra scuola, pastorale, tutoria;

– la condivisione di percorsi formativi e didattici a livel- lo della singola scuola (curriculum verticale, diparti- menti orizzontali e verticali) e a livello di rete, allo scopo di promuovere lo scambio tra buone pratiche, la messa in comune di risorse;

– la partecipazione degli allievi liceali all esperienza di alternanza scuola – lavoro, dove i “Servizi sociali” rappresentano un esperienza particolarmente importante per gli allievi;

– la formazione dei docenti e il loro coinvolgimento nel- la elaborazione condivisa di progetti formativi e didattici allo scopo di promuovere la collaborazione tra i docenti, di rifuggire il rischio dell’autoreferenzialità, di valorizzare la creatività degli insegnanti a partire dalla loro passione, di far crescere tra i docenti il senso di appartenenza e l assunzione responsabile del progetto educativo.

In questi quattro anni questo processo di cambiamento è stato accompagnato da una Commissione Curriculum formata da responsabili coordinatori e da docenti dei vari Collegi della rete, in collaborazione con altre com- missioni (Tutoria, Pastorale) allo scopo di riannodare i tanti fili che apparivano disconnessi. Pian piano, at- traverso il confronto di tutte le componenti del processo di formazione (compresi i genitori e gli studenti) i fili si sono ricomposti in un disegno organico e coerente e a livello di rete si sono programmate concrete azioni per continuare a camminare con sicurezza ma anche ri- schiando (come ci ha invitato a fare Papa Francesco) con l obiettivo di realizzare qualcosa di veramente signifi- cativo per i nostri giovani.

*Coordinatore didattico dei licei – Istituto Sociale – Torino