Scuola-lavoro, i nodi al pettine

da ItaliaOggi

Scuola-lavoro, i nodi al pettine

A giorni i chiarimenti dell’Istruzione. I diritti-doveri degli studenti ? Carta ferma al Lavoro

Emanuela Micucci

In dirittura d’arrivo l’aggiornamento della Guida operativa sull’alternanza scuola-lavoro. Il Miur dovrebbe pubblicare già questa settimana il testo in cui si chiariscono i quesiti più frequenti posti fino dalle scuole al ministero. Mentre entro marzo dovrebbe arrivare l’attesa Carta degli studenti e delle studentesse in alternanza, pronta ma ferma al ministero del lavoro per il parere prima di inviata al Consiglio di Stato per l’effettiva emanazione.

Dalle linee guida sull’alternanza degli studenti disabili alla questione della mancata copertura assicurativa degli alunni nel tragitto casa-struttura ospitante, dall’infortunistica al lavoro minorile. E ancora, i periodi di studio all’estero, le attività sportive. Passando per i compensi a dirigente scolastico e a dsga e alle spese ammissibili. Fino ai candidati esterni all’esame di Stato.

Questi alcuni dei temi oggetto dell’integrazione della Guida operativa, presentati di recente alle organizzazioni sindacali in un apposito incontro al Miur, chiedendo loro di inviare osservazioni. Senza, tuttavia, illustrare i contenuti della risposte a quegli argomenti.

«I chiarimenti devono partire dal fissare principi di riferimento per le scuole», spiega il delegato della Fc-Cgil, Gigi Caramia. «Se l’alternanza è obbligatoria, deve essere gratuita per i ragazzi: si pensi alle spese per il trasporto o per l’acquisto di materiale». L’attività di alternanza deve essere connessa con il Ptof della scuola. Allora, un’attività lavorativa retribuita del ragazzo non può essere riconosciuta come alternanza. Né lo possono essere quelle nell’azienda familiare o i “lavoretti estivi”, prassi diffuse soprattutto nei licei come raccontano gli studenti… Il personale deve essere retribuito dalla contrattazione».

C’è poi la questione dell’alternanza per chi supera gli esami di idoneità e per i candidati esterni alla maturità. Il Miur punterebbe a riconoscere le loro attività lavorative, partendo dal dato che la maggior parte degli idonei è uno studente lavoratore, lasciando però aperto il caso degli allievi dell’istruzione familiare e, per tutti, il reale svolgimento del numero minimo di ore fissato dalla legge.

Mentre la delega sulla valutazione stabilisce l’alternanza come requisito per l’ammissione all’esame di Stato per i soli candidati interni esonerando quelli esterni. Ma, poiché l’alternanza entra per tutti nel colloquio orale, prevede poi per i candidati esterni la presentazione di una «relazione o elaborato» che «ha ad oggetto l’esperienza di lavoro eventualmente svolta».