Maturità: non basta la media del 6 Deciderà il consiglio di classe

da Corriere della sera

Maturità: non basta la media del 6 Deciderà il consiglio di classe

Il Parlamento boccia la parte del decreto che introduce le nuove norme sull’ammissione all’esame di Stato. Ora tocca al Miur correggere le norme. La battaglia sull’InvalsiIl Parlamento boccia la parte del decreto che introduce le nuove norme sull’ammissione all’esame di Stato. Ora tocca al Miur correggere le norme. La battaglia sull’Invalsi

Gianna Fregonara

Marcia indietro sulla contestata norma contenuta nella delega della riforma della scuola che avrebbe permesso l’ammissione all’esame di maturità (ma anche la promozione per gli altri anni) con la «sola» media del 6, comprensiva del voto di religione o alternativa e di condotta. A chiederla alla ministra Fedeli, nei pareri in via di approvazione, è il Parlamento. Toccherà poi al Miur riscrivere la norma, ma tra le condizioni poste dalla relatrice Francesca Puglisi (al Senato) e tra le osservazioni della deputata Mara Carocci (alla Camera) si chiede di abolire quella parte dell’articolo 15 che aveva suscitato tante reazioni e accuse di tornare al «sei politico» per sostituirla con una norma più equilibrata. Se, come sembra, la ministra seguirà i pareri del Parlamento resterà il sistema attuale, che prevede l’ammissione con almeno tutti sei, e sarà il consiglio di classe in fase di valutazione finale a decidere e motivare se uno o più insufficienze possano, eccezionalmente, permettere comunque di accedere alla maturità (o alla promozione) o se invece no.

La nuova maturità dal 2018

L’ultima parola spetta ora alla ministra, che riceverà nei prossimi giorni i pareri e entro la fine del mese presenterà il testo definitivo del decreto, la cui applicazione è comunque prevista a partire dall’anno prossimo.

LA LICENZA DI TERZA MEDIA ANCHE PER I DISABILI

Invalsi obbligatorio ma non vincolante

Altre novità riguardano anche la prova Invalsi dell’ultimo anno delle superiori. La richiesta delle commissioni è che sia anticipata alla prima parte dell’anno scolastico per non interferire con la Maturità: la partecipazione al test resta comunque un requisito per l’ammissione all’esame di Stato. Resta da capire se la ministra darà seguito alla richiesta di abolire la parte del decreto che permette alle università di usare i risultati individuali della prova per l’ammissione ai propri corsi.