Agevolazioni per i dislessici, dalle lingue all’Iva ridotta

Italia Oggi del 09-03-2017

Agevolazioni per i dislessici, dalle lingue all’Iva ridotta

ROMA. Non solo deleghe della Buona Scuola. Il diritto allo studio e l’inclusione scolastica degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) passano anche dal disegno di legge n. 2236 sulle agevolazioni fiscali per l’acquisto e l’utilizzo di sussidi tecnici e informatici a loro favore, primo firmatario Gianluca Rossi (Pd), di cui domani inizierà l’esame in sede consultiva in Commissione Istruzione del Senato. Due soli articoli, depositati oltre un anno fa, il 9 febbraio 2016, che secondo la relatrice del Ddl Francesca Puglisi (Pd) mirano a «completare il pacchetto di misure previste dalla legge n. 170 del 2010» su dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) che riguardano secondo il Miur 186 mila studenti, il 2,1% del totale. Per consentire una maggiore diffusione degli strumenti compensativi di flessibilità didattica previsti dalla legge 170, a partire dai mezzi e dalle tecnologie informatiche il ddl introduce una duplice agevolazione per il loro acquisto, riducendone gli oneri fiscali. Prevedendo così per le casse dello Stato una spesa annua pari a 21 milioni di euro dal 2017. Si tratta di una detrazione d’imposta per le spese sostenute dai genitori in favore dei figli minori a cui è stato diagnosticato un Dsa per l’acquisto di strumenti compensativi e di sussidi tecnici e informatici necessari all’apprendimento e per l’uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento delle lingue straniere. La seconda nuova agevolazione, invece, consiste nell’applicazione dell’aliquota Iva al 4%o nel caso dell’acquisto di strumenti tecnici e informatici necessari all’apprendimento e alla comunicazione verbale dei minori con diagnosi di Dsa. Per coprire gli oneri del provvedimento, «stimati in 21 milioni di euro all’anno a decorrere dal 2017», spiega Puglisi, il ddl prevede «una corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica».