Stabilizzazione del personale e più continuità didattica: votato al Senato parere su reclutamento insegnanti

da Tuttoscuola

Stabilizzazione del personale e più continuità didattica: votato al Senato parere su reclutamento insegnanti

ANSA – Un piano pluriennale per dare stabilità al personale della scuola e una risposta agli studenti che attendono i prof in cattedra dal primo giorno. È in dirittura d’arrivo l’iter dei decreti attuativi della legge Buona Scuola nelle commissioni Cultura di Camera e Senato. Lo riporta Ansa.

In queste ore è stato votato al Senato (relatore Claudio Martini, Pd) e depositato alla Camera (relatrice Manuela Ghizzoni, Pd) il parere su un decreto che la stessa Ministra Valeria Fedeli ha definito “fra i più importanti per la qualificazione del sistema e della professione docente“, quello sulla formazione iniziale e il reclutamento degli insegnanti della scuola secondaria.

Non solo stabilità dunque, ma anche maggiore continuità didattica, andando a coprire più velocemente possibile i posti vacanti. Soprattutto al Nord, dove le graduatorie disponibili si stanno rapidamente esaurendo. La linea era già stata tracciata con il decreto portato in Cdm a gennaio e nella stessa Buona scuola, che prevede concorsi regolari. Ora, con i pareri, si va delineando lo scenario che già da settembre aprirà una nuova fase del reclutamento, con concorsi ogni due anni i cui vincitori saranno immessi in un percorso triennale di formazione che si concluderà con l’assunzione in ruolo previo “superamento delle valutazioni intermedie e finali“.

Il nuovo sistema, si legge nei pareri, ha l’obiettivo “di attrarre e preparare alla professione docente persone giovani e competenti nelle loro discipline, eliminando il fenomeno dei lunghi periodi di precariato pre-ruolo”. I nuovi concorsi dovranno evitare quanto accaduto in passato: che si diventi insegnanti solo dopo un lungo precariato. E che non ci siano tempi e procedure certi per immissioni in ruolo e concorsi, a svantaggio della continuità didattica.

Il primo concorso con la nuova formula dovrebbe essere avviato nel 2018, secondo i pareri. Potranno partecipare neo laureati che abbiano conseguito almeno 24 crediti formativi in “discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche”. I vincitori cominceranno il loro percorso formativo nel 2019/2020. Nel frattempo è prevista una fase transitoria con “procedure di valutazione e selezione che garantiscano di coprire, in modo regolare e prestabilito, con docenti di ruolo, i posti vacanti e disponibili, di assicurare la continuità didattica, di tener conto di esperienza e titoli di chi già insegna, valutare la revisione dell’intera disciplina transitoria secondo le seguenti indicazioni“. Nelle proposte individuate da Camera e Senato, su cui poi dovrà comunque esprimersi il Governo, continuerà l’iter di assorbimento delle Graduatorie ad esaurimento (a cui per legge ogni anno e’ riservato il 50% dei posti liberi su cui si fanno assunzioni) e soprattutto l’assunzione dei vincitori del concorso del 2016, anche derogando al limite del 10% dei posti messi a bando. Vale a dire che saranno assunti, dove ci saranno posti e necessità, i cosiddetti ‘idonei fantasma’.

Nella fase transitoria tracciata dai pareri parlamentari sono inclusi anche i docenti abilitati che oggi sono nelle graduatorie di istituto nelle cosiddette seconde fasce, spesso in cattedra da molti anni e formati con percorsi universitari, tipo Tfa: si prevede che “siano inseriti entro l’anno scolastico 2017/18 in una speciale graduatoria regionale di merito” sulla base dei titoli posseduti (compreso il servizio) e della valutazione conseguita in una apposita prova orale di “natura didattico-metodologica“.

Un concorso ‘leggero’ che terra’ conto anche del superamento di prove concorsuali di precedenti concorsi. Questi docenti saranno ammessi direttamente al terzo anno del nuovo percorso di ingresso nella scuola. Si tratterà di una sorta di anno di prova ‘rafforzato’, durante il quale saranno valutati sul campo e a cui poi potrà seguire la definitiva immissione in ruolo. A questi docenti dovrà essere riservata una quota di posti vacanti decrescente nel tempo.

Infine, la fase transitoria proposta dalle Camere, prevede che i docenti non abilitati “che abbiano svolto almeno 3 anni di servizio entro il termine di presentazione delle domande siano ammessi a partecipare a speciali sessioni concorsuali loro riservate” che si svolgeranno in contemporanea al nuovo concorso del 2018. I vincitori saranno ammessi al percorso di formazione direttamente al secondo anno, con esonero dalla parte formativa e dei crediti avendo già insegnato per almeno 36 mesi. La procedura concorsuale consisterà in una prova scritta e in una orale. La parola ora passa al Governo.